Siae hackerata, i dati degli artisti condivisi sul darkweb

È stato richiesto anche un riscatto ma l'ente conferma che non verrà pagato
MILANO - La Siae, l'ente italiano che si occupa della tutela del diritto d'autore, è hackerato è “congelato” da un ransomware da parte del collettivo di criminali informatici che risponde al nome di Everest.
Ne danno notizia i media italiani, tra cui il Corriere della Sera, che confermano come gli hacker, che hanno colpito il 18 ottobre, si siano impossessati di tutto il database della Siae e abbiano già messo in vendita sul darkweb circa 60 gigabyte di informazioni sensibili di un numero ancora imprecisato di artisti.
È stato chiesto un riscatto in bitcoin, la cui entità non è nota, e che però non verrà pagato perché mancano le garanzie sul rispetto dell'accordo: «La Siae non darà seguito alla richiesta di riscatto», ha spiegato all'Ansa il direttore generale Gaetano Blandini, «abbiamo già provveduto a sporgere denuncia alla polizia postale e al garante della privacy e restiamo in attesa di ulteriori sviluppi».




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