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GRECIAIl primo ministro greco sfruttava i servizi segreti per sorvegliare l'opposizione

09.08.22 - 12:00
Ieri in serata, il capo di governo Kyriakos Mitsotakis ha tentato di difendersi dalle accuse che lo vedono coinvolto
Keystone
Il primo ministro greco sfruttava i servizi segreti per sorvegliare l'opposizione
Ieri in serata, il capo di governo Kyriakos Mitsotakis ha tentato di difendersi dalle accuse che lo vedono coinvolto
L'esponente del centro destra Mitsotakis, in un'intervista televisiva, ha negato di aver spiato per mesi il telefono di Nikos Androulakis, leader del Partito Socialista (PASOK)

ATENE - Aumentano i casi di "sorveglianza illegale" nel mondo della politica. Alla lunga lista di uomini di stato che sono stati accusati di aver controllato i propri avversari si aggiunge anche il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Nella giornata di ieri ha cercato di chiarire con un messaggio televisivo la sua posizione sul grave scandalo di spionaggio politico in cui sono immischiati lui e il suo governo. Nikos Androulakis, il leader del Partito Socialista, ha denunciato settimana scorsa di essere stato intercettato per mesi dai servizi segreti greci, si legge in un articolo del Post.

Durante il suo discorso Mitsotakis ha negato ogni coinvolgimento personale, dicendo di aver appreso dello spionaggio ai danni di Androulakis solo qualche giorno fa, e che il controllo del suo telefono era cominciato prima che l'avversario politico diventasse capo del PASOK. Ha definito l’operazione dei servizi segreti «formalmente e legalmente adeguata, ma politicamente inaccettabile», annunciando inoltre una riforma dei servizi segreti, che prevede maggiori controlli e trasparenza.

Le accuse mosse dal leader del Partito Socialista hanno portato il segretario generale del primo ministro Grigoris Dimitriadis, (cioè uno dei principali collaboratori di Mitsotakis, oltre che suo nipote) e il capo dell’intelligence greca (PSY) Panagiotis Kontoleon a dimettersi, venerdì scorso. Ma questo non è bastato a placare le polemiche: il principale partito di opposizione, Syriza, ha chiesto le dimissioni di Mitsotakis.

Grazie a uno dei primi atti di governo di Mitsotakis i servizi segreti in Grecia dipendono direttamente dall’ufficio del primo ministro. Lo spionaggio di un rivale politico è quindi diventato subito un caso di Stato, che sta mettendo in pericolo il governo. Mitsotakis si è difeso sostenendo di non saperne niente, e incolpando i servizi segreti greci.

L'accusa di Nikos Androulakis - L'europarlamentare, eletto capo del Partito Socialista (PASOK) nel dicembre 2021, ha raccontato di essere stato avvertito proprio dalla autorità europee che il suo telefono era stato messo sotto controllo con il malware Predator, un software che permette non solo di accedere alle conversazioni, anche criptate, ma che può attivare registrazioni audio e video per spiare chi lo sta utilizzando. È una tecnologia evoluta e molto cara, difficilmente disponibile per privati, ma utilizzata da servizi segreti governativi.
 
La denuncia di Nikos Androulakis, capo del partito storicamente rivale di Nuova Democrazia di Mitsotakis e oggi terza forza del paese, è seguita a quelle di due giornalisti greci, a loro volta spiati dal governo: uno lavora nell’ambito delle notizie finanziarie, l’altro si occupa di migrazioni. Dopo un iniziale tentativo di negare un coinvolgimento, le responsabilità dei servizi segreti sono diventate chiare.

L'ammissione parziale dei servizi segreti - Alcune fonti governative hanno ammesso che il telefono di Androulakis fosse stato messo sotto controllo, ma sotto richiesta di servizi segreti stranieri, che secondo la stampa greca sarebbero quelli dell’Armenia e dell’Ucraina. Le fonti dei media greci parlano anche di connessioni con la Cina, ma queste spiegazioni sono state immediatamente considerate deboli e traballanti, anche perché non è chiaro il motivo per cui i servizi greci dovrebbero spiare un proprio cittadino per conto di altri paesi. L’Armenia e l’Ucraina hanno già smentito il proprio coinvolgimento.

Le spiegazioni non hanno convinto le opposizioni e gran parte dell’opinione pubblica, ma non è ancora chiaro se lo scandalo porterà a una crisi. Anche se Nuova Democrazia è stabilmente il primo partito per consensi in Grecia, Mitsotakis dovrà affrontare il prossimo anno una complicata campagna elettorale per la rielezione, difficile anche in virtù della nuova legge elettorale, che difficilmente consentirà a Nuova Democrazia di arrivare alla maggioranza anche in caso di successo elettorale.

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