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Parkinson, i cambiamenti della voce potrebbero predire la malattia

È la conclusione a cui è giunto uno studio dell'Università dell'Arizona condotto sugli animali
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Fonte ats
Parkinson, i cambiamenti della voce potrebbero predire la malattia
È la conclusione a cui è giunto uno studio dell'Università dell'Arizona condotto sugli animali
NEW YORK - I cambiamenti nella voce potrebbero essere uno dei primi campanelli d'allarme della malattia di Parkinson e comparire molti anni prima dei sintomi legati al movimento. Inoltre, all'origine di questo disturbo, potrebbero esserci le stesse a...

NEW YORK - I cambiamenti nella voce potrebbero essere uno dei primi campanelli d'allarme della malattia di Parkinson e comparire molti anni prima dei sintomi legati al movimento. Inoltre, all'origine di questo disturbo, potrebbero esserci le stesse anomalie genetiche coinvolte nell'insorgenza del Parkinson. È quanto suggerisce uno studio condotto da ricercatori dell'Università dell'Arizona i cui risultati sono stati pubblicati su PLoS ONE. La ricerca è stata finora condotta su modelli animali.

I sintomi più comuni del Parkinson sono i tremori e la rigidità muscolare, ma a caratterizzare i malati è anche una voce fievole e monotona. È proprio su questo ultimo aspetto che hanno concentrato i loro sforzi i ricercatori americani, utilizzando come modello il fringuello zebra, un uccello canterino originario dell'Australia.

I giovani fringuelli imparano le loro canzoni da uccelli maschi più vecchi, più o meno allo stesso modo in cui i bambini imparano a parlare ascoltando i loro genitori. Anche la parte del cervello di un fringuello che si occupa della parola e del linguaggio è organizzata in modo molto simile alla sua controparte nel cervello umano. "Queste somiglianze tra comportamento, anatomia e genetica ci consentono di utilizzare i fringuelli zebra come modello per il linguaggio e la voce umana", ha spiegato César A. Medina, primo autore dello studio.

I ricercatori hanno quindi verificato gli effetti sugli uccelli dell'aggiunta di un gene associato al Parkinson, il gene SNCA, responsabile della produzione della proteina alfa-sinucleina. Gli uccelli dopo questo intervento tendevano a cantare di meno, inoltre le vocalizzazioni erano più fievoli più brevi. Simili, secondo i ricercatori, a quelle tipiche della malattia umana. Gli scienziati hanno inoltre riscontrato livelli più alti della proteina alfa-sinucleina nell'Area X del cervello, deducendo che il gene causi cambiamenti in sul cervello che a loro volta influiscono sulla produzione vocale.

"Il passo successivo sarà osservare questi risultati nell'uomo. Una conferma dei risultati potrebbe aprire la strada a una diagnosi precoce del morbo di Parkinson", conclude Medina.

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