Che ci fa il nome di quel ragazzo sul sito del Cantone?

Strage sventata alla Commercio: il giudice Mauro Ermani chiedeva privacy per l'imputato. Ma poi...
Il 21enne è in attesa della sentenza. Intanto chiunque con due click può accedere alla sua identità. Ed è tutto in regola. Ecco perché.
Strage sventata alla Commercio: il giudice Mauro Ermani chiedeva privacy per l'imputato. Ma poi...
Il 21enne è in attesa della sentenza. Intanto chiunque con due click può accedere alla sua identità. Ed è tutto in regola. Ecco perché.
LUGANO - «Non mi risulta che l'accusato sia un personaggio pubblico. Quindi non vedo perché i media debbano citarlo con nome e cognome». Parole del giudice Mauro Ermani risalenti alla giornata di mercoledì. Nel mirino, un portale online che aveva espresso per esteso l'identità del 21enne a processo a Lugano per avere "meditato una strage" alla Commercio di Bellinzona nel 2018. La sentenza dovrebbe arrivare nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì.
La contraddizione – Giuste osservazioni, quelle di Ermani, che presiede la corte. Intanto, però, fa discutere un dettaglio contraddittorio. Il nome e il cognome del giovane sono infatti visibili sul sito dell'amministrazione cantonale. Qualsiasi cittadino, con pochi click, può risalirvi.
Ci si basa sull'atto d'accusa – La questione è di competenza del Tribunale penale cantonale. Interpellata da Tio/20Minuti, una collaboratrice spiega: «Non c'è alcun errore. Noi ci basiamo sull'atto d'accusa. Se la persona in questione rischia una pena superiore ai cinque anni di detenzione, vengono esplicitati nome e cognome. Si fanno eccezioni solo per reati a sfondo sessuale».
Tutto in regola, ma... – Dunque tutto in regola. Ma gli interrogativi, vista la particolarità del caso, restano. Soprattutto considerando la fragilità del ragazzo a processo. E il percorso di recupero che dovrà, per forza di cose, tentare di intraprendere.





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