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CHIASSOUn corteo a Chiasso per la Palestina

07.02.24 - 14:26
La manifestazione si terrà sabato 10 febbraio. Il ritrovo sarà alle 14:30 al Parco Crocione, vicino allo stadio.
Foto TiPress
Fonte Coordinamento unitario a sostegno della Palestina
Un corteo a Chiasso per la Palestina
La manifestazione si terrà sabato 10 febbraio. Il ritrovo sarà alle 14:30 al Parco Crocione, vicino allo stadio.

CHIASSO - Un corteo a sostegno della Palestina: è quello che si terrà sabato 10 febbraio a Chiasso. Alle 14:30 i manifestanti si ritroveranno al Parco Crocione, vicino allo stadio.

«Da inizio ottobre 2023, in quattro mesi, l’esercito israeliano ha ucciso oltre 27.000 palestinesi nella Striscia di Gaza (senza contare i corpi dispersi sotto le macerie) e oltre 370 in Cisgiordania (dati al primo febbraio 2024). Con la scusa della lotta al terrorismo e della difesa delle propria sicurezza, il governo di Netanyahu sta mettendo in pratica un vero e proprio genocidio, radendo al suolo tutte le infrastrutture di importanza vitale nella Striscia di Gaza per rendere impossibile il ritorno della popolazione civile: abitazioni, ospedali, aree coltivabili, scuole, università, moschee, chiese, vie di comunicazione».

Così il Coordinamento unitario a sostegno della Palestina, che in una nota annuncia il corteo di sabato a favore della popolazione palestinese. «Come esposto di fronte al mondo intero nei minimi dettagli dai legali sudafricani alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja lo scorso mese di gennaio - ricordano gli organizzatori della manifestazione di Chiasso - le azioni compiute da Israele a Gaza sono "di carattere genocidiario perché hanno l’obiettivo di perpetrare la distruzione di una parte sostanziale del gruppo nazionale, razziale ed etnico dei palestinesi"».

I rappresentanti del coordinamento sottolineano anche il taglio dei fondi - operato da Stati Uniti e altri governi occidentali - all’Agenzia Onu per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA), «da cui dipende il sostentamento di centinaia di migliaia di rifugiati palestinesi non solo a Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est, ma anche in Libano, Siria e Giodania» e lo stallo del governo svizzero che «sta valutando se sospendere del tutto questi finanziamenti, già dimezzati dopo il 7 ottobre 2023. Questa decisione di rappresaglia indiscriminata su popolazioni civili - affermano - «si fonda su "prove fornite dai servizi israeliani", non corroborate da nessuna indagine indipendente, secondo le quali una decina di dipendenti palestinesi dell’UNRWA avrebbero partecipato all’operazione del 7 ottobre». Per il Coordinamento unitario «in un momento in cui centinaia di migliaia di palestinesi si trovano in un’emergenza alimentare e sanitaria senza precedenti, è una decisione disumana ed equivale ad un nulla osta degli Stati Uniti e degli altri alleati di Israele alla continuazione della pulizia etnica contro il popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania».

«La pretesa «neutralità» del governo svizzero - ricordano - era già venuta meno nel novembre scorso quando la Confederazione aveva deciso di togliere i finanziamenti a tre ONG umanitarie palestinesi per presunti legami con Hamas. Tutto questo mentre l’economia svizzera non ha mai cessato di intrattenere ottimi rapporti con lo Stato di Israele. Un esempio fra tutti è il settore militare e della sicurezza. Nel 2022 la Svizzera ha acquistato per 250 milioni di franchi sei droni fabbricati dalla ditta israeliana Elbit systems per sorvegliare i propri confini».

Gli organizzatori chiedono «ai/alle partecipanti di portare solo bandiere palestinesi, e di non portare bandiere nazionali di altri paesi o di partiti politici». E sottolineano che «nessuna forma di razzismo, compresi l’islamofobia e l’antisemitismo, né nessun’altra forma di discriminazione, verrà tollerata durante la manifestazione».

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