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MEZZOVICO«Ci quotiamo nella blockchain»

22.04.22 - 06:00
Uno studio d'architettura di Mezzovico diventa una delle prime aziende ticinesi "tokenizzate". Cosa significa?
foto Modulare Sa
Palladino e Cappelletti, in primo piano, durante una riunione del team di Modulare
Palladino e Cappelletti, in primo piano, durante una riunione del team di Modulare
«Ci quotiamo nella blockchain»
Uno studio d'architettura di Mezzovico diventa una delle prime aziende ticinesi "tokenizzate". Cosa significa?

MEZZOVICO - Mezzovico, periferia della nascente cripto-valley luganese. L'architetto Andrea Palladino e Federico Cappelletti a inizio 2019 fondano una startup innovativa, poi scoppia la pandemia con tutto ciò che ne consegue.

«Eravamo appena nati come società, non abbiamo potuto accedere ai crediti garantiti né a nessun tipo di aiuto» raccontano i due soci. Escono dalla tempesta con 18 dipendenti e un progetto ambizioso - abitazioni modulari eco-sostenibili - ma per decollare nella crisi post-Covid servono risorse.

«Per le piccole aziende come la nostra quotarsi in Borsa è off-limits» racconta Cappelletti: 30 anni e studi in economia, nell'azienda ricopre il ruolo di direttore finanziario. «Abbiamo dovuto cercare una strada alternativa». Grazie a una modifica del diritto federale entrata in vigore a gennaio, la ModulaRe è diventata una delle prime aziende ticinesi a "quotarsi" sulla blockchain.

Agli investitori vengono rilasciati cripto-titoli (token) a 5 franchi per azione. Il tutto avviene con pochi click tramite una piattaforma specializzata: la procedura - approvata dalle Camere federali con la votazione del 17 luglio 2020, la cosiddetta Lex DLT - è più semplice di quella prevista abitualmente dal Registro di commercio e altrettanto sicura, almeno in teoria.  

«Vengono eliminati molti passaggi e spese, per cominciare non è necessario rivolgersi a un notaio» spiega Cappelletti. «Dal punto di vista dell'azienda il vantaggio è che accede a una platea di potenziali investitori molto più ampia rispetto al passaparola o ai contatti personali, che per le piccole aziende sono i canali tradizionali per il reperimento di nuovi soci». 

I rischi non mancano. L'azienda di Cappelletti e Palladino ha un ufficio fisico, progetti concreti già realizzati in Svizzera e Norvegia, feedback positivi sui social. Ma in altri casi, dall'altra parte della catena digitale potrebbe trovarsi una società fantasma, o creata ad hoc per fare incetta di fondi e sparire.

«È evidente che rispetto alla conoscenza di persona, o alla garanzia che offre una quotazione borsistica tradizionale, nell'ambito della blockchain si presentano alcuni fattori di rischio» spiega Alessandro Trivilini, docente di tecnologie innovative alla Supsi. «La tecnologia è trasparente, ma ai suoi margini esiste una zona grigia dove esistono vulnerabilità» avverte l'esperto.

Dal Dipartimento delle istituzioni fanno sapere che per attivare la procedura non è necessario annunciarsi al Registro di commercio, ma soltanto notificare una modifica dello statuto societario. «La normativa svizzera sta tuttavia facendo passi avanti nel regolamentare questi processi» conclude Trivilini. «Per ora molto è delegato alla responsabilità dei singoli soggetti. Per quanti si avvicinano a questo mondo per possibili investimenti, è fondamentale che sia accessibile un piano di risposta e responsabilità in caso di incidenti. La nuova legge sulla protezione dei dati dovrebbe colmare questa lacuna». 

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