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GORDOLA

Scuole al Burio e amianto, il sindaco vuole fare chiarezza

«La situazione è conosciuta e sotto controllo da sempre. La prima perizia risale al 2006, non siamo degli sprovveduti»
TiPress - foto d'archivio
Scuole al Burio e amianto, il sindaco vuole fare chiarezza
«La situazione è conosciuta e sotto controllo da sempre. La prima perizia risale al 2006, non siamo degli sprovveduti»
GORDOLA - I cittadini di Gordola domenica saranno chiamati alle urne (anche) per un tema comunale: il referendum sugli istituti scolastici comunali al Burio. Dovranno votare i crediti per il risanamento dell’istituto e la ristrutturazione della...

GORDOLA - I cittadini di Gordola domenica saranno chiamati alle urne (anche) per un tema comunale: il referendum sugli istituti scolastici comunali al Burio. Dovranno votare i crediti per il risanamento dell’istituto e la ristrutturazione della palestra, compresi gli spogliatoi. Da una parte c’è il Municipio che spinge per due “sì”, dall’altra c’è chi preferirebbe una scuola tutta nuova altrove.

Ma la polemica si è accesa quando si è cominciato a parlare di amianto e di un preventivo per la bonifica risalente al 2019. Per cui il municipale Bruno Storni ha inoltrato una segnalazione alla Sezione degli enti locali. E alla comparsa del termine “amianto” gran parte della popolazione si è spaventata. Ecco perché il sindaco di Gordola, Damiano Vignuta, intende ora fare un po’ di chiarezza.

«Sono preoccupato - dice -. Non vorrei che la votazione sul referendum venisse influenzata solo da questo tema, distogliendo l’attenzione dal clou della questione, ovvero l’urgenza di risanare le scuole. Se la gente va a votare pensando solo all’amianto, c’è il rischio di sottovalutare altri importanti aspetti».

Vignuta, quindi, fa notare come l’amianto sia presente «nel 90% degli edifici ticinesi. Purtroppo, in praticamente tutti quelli costruiti fino agli anni Novanta». Ma, assicura, «la situazione è conosciuta e sotto controllo, da sempre. Il progetto di risanamento ne tiene conto. Non siamo degli sprovveduti e la prima perizia risale al 2006».

Il sindaco ritiene sbagliato «creare paure e far leva sull’emotività», perché «è ingiustificato» in vista del referendum. La scuola è attualmente frequentate da 300 bambini, genitori e personale. E «non ci sono rischi per la salute».

Qualora passasse il “sì”, domenica, il risanamento dell’istituto verrà realizzato “blocco per blocco”: «Uno a uno verranno isolati e svuotati. Gli allievi andranno a scuola negli altri. Il cantiere sarà protetto e lo stabile risanato da ditte specializzate, come si fa con ogni altra costruzione, pure le abitazioni private». Proprio su questo punto, Vignuta fa notare un aspetto finora taciuto: «L’amianto si trova nei tetti e nella colla con cui sono state messe alcune piastrelle. Se domenica, al referendum, vincesse il “no”, i tetti dovranno comunque essere rifatti a breve, perché necessitano di manutenzione. E i lavori verranno svolti ugualmente mentre i bambini vanno a scuola».

A conferma della sua buona fede, il sindaco conclude: «Il tema non va sottovalutato, ma neppure enfatizzato. Io sono papà, mio figlio ha 5 anni e andrà a scuola al Burio, quando (potenzialmente) ci sarà il cantiere. Non sono uno sprovveduto».

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