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Famiglie in difficoltà: «L'assegno non arriva»

Il grido d'aiuto di alcune famiglie bisognose. Lo Ias: non risultano ritardi. Dove sta l'inghippo?
Famiglie in difficoltà: «L'assegno non arriva»
tipress
Famiglie in difficoltà: «L'assegno non arriva»
Il grido d'aiuto di alcune famiglie bisognose. Lo Ias: non risultano ritardi. Dove sta l'inghippo?
L'associazione di San Vincenzo conferma: «Diverse segnalazioni, ma fiduciosi in una soluzione»
BODIO - Uffici chiusi. E assegni che non arrivano. La rivoluzione imposta dal Covid-19 all'amministrazione cantonale sta causando qualche problema ad alcuni cittadini bisognosi. Tio.ch/20minuti ha raccolto le segnalazioni di diversi genitori benefic...

BODIO - Uffici chiusi. E assegni che non arrivano. La rivoluzione imposta dal Covid-19 all'amministrazione cantonale sta causando qualche problema ad alcuni cittadini bisognosi.

Tio.ch/20minuti ha raccolto le segnalazioni di diversi genitori beneficiari di assegni Afi-Api (familiari e prima infanzia) che non avrebbero ricevuto versamenti all'inizio di questo mese. «Ho sollecitato più volte, ma non riesco a parlare con nessuno» racconta ad esempio una 31enne del Sopraceneri, madre di due figli piccoli.

La donna è molto preoccupata. L'assegno di marzo (1100 franchi) se ne è andato in affitto, spese e cassa malati. «Siamo rimasti con due franchi sul conto» racconta. «Se i ritardi continuano non sappiamo come fare». La famiglia si è rivolta a un'associazione benefica, per provvedere alla spesa alimentare. 

Non è un caso unico. «Anche noi abbiamo ricevuto diverse segnalazioni» spiegano dall'associazione San Vincenzo De Paoli, che si occupa di sostegno alla povertà. «Purtroppo a farne le spese sono al momento le famiglie più deboli, e in particolare con figli a carico, in un momento già di evidente difficoltà». 

Dal Cantone assicurano che «le pratiche AFI/API sono a giorno». Al DSS non risultano ritardi, ma «è bene precisare che i servizi emanano le decisioni ed effettuano i pagamenti soltanto quando i dossier sono completi». Gli sportelli del Cantone - che rimangono in attività - sono però chiusi al pubblico, e per qualsiasi problema gli utenti sono invitati ad annunciarsi via mail. 

Dov'è l'inghippo? «Abbiamo provato a contattare gli uffici più volte, senza ricevere spiegazioni» lamenta la 31enne. L'associazione di San Vincenzo dal canto suo si dice «fiduciosa che il problema è temporaneo e verrà risolto in fretta». Alle famiglie non resta che aspettare.

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