Il presidente del Locarno calcio Michele Nicora lotta contro il fallimento del club. E lancia accuse pesanti. «La raccolta fondi ha raggiunto 50mila franchi. Ma c'è chi rema contro»
LOCARNO - È arrivata «a circa 50mila franchi» la raccolta fondi lanciata per salvare il Locarno calcio dal fallimento, decretato dalla Pretura. Una «cifra considerevole in appena quattro giorni» secondo il presidente Michele Nicora.
L'obiettivo però era 150mila franchi. E ora?
«Abbiamo deciso di prorogare il termine (fissato a ieri, ndr.) fino a lunedì: allora decideremo se presentare ricorso contro il fallimento».
La speranza si riduce...
«È l'ultima a morire. Purtroppo 10 comuni del Locarnese hanno già deciso di non contribuire. La politica ci ha abbandonati».
Il sindaco Alain Scherrer ha donato mille franchi.
«È stato l'unico. Ci sostengono i tifosi semplici, la gente. Ma dove sono finiti tanti illustri sostenitori? È chiaro che c'è chi vuole il fallimento del Locarno».
Chi?
«Gli ex proprietari del club, ad esempio: la famiglia Gilardi. Un fallimento cancellerebbe i loro debiti pregressi. Difatti ci hanno fatto il vuoto attorno. La prova? Due avvocati e un fiduciario hanno rinunciato a collaborare con noi, per paura dei Gilardi».
Accuse gravi.
«Le faccio pubblicamente, e sono pronto a ripeterle. Non solo: al momento della cessione del club, nel 2014, ci sono stati nascosti documenti importanti. Stiamo valutando di sporgere denuncia. Ma prima, pensiamo al fallimento».