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BELLINZONA - Attivarsi presso il Consiglio federale e i vertici delle FFS, comunicando che il Cantone Ticino è pronto ad entrare in materia per la realizzazione di un polo tecnologico ferroviario Officine di Bellinzona e a proporre alla Confederazione, al Cantone Grigioni e ai Comuni di partecipare a tale operazione: è quanto chiede Brenno Martignoni, in qualità di Gran Consigliere, al Consiglio di Stato tramite una mozione.
Martignoni, nel testo, propone quindi di creare un grande ed unico polo tecnologico ferroviario a Bellinzona, vale a dire un "unico stabilimento industriale, a gestione pubblica, che integri la grande manutenzione sia delle locomotive sia dei carri merce", si legge nella mozione. E i prodotti lavorati sarebbero tutte le locomotive elettriche di linea e i carri merci delle FFS più altri veicoli (locomotive e carri) di privati. A questo polo industriale, scrive il sindaco di Bellinzona, potranno partecipare anche terzi, mettendo a disposizione capitali e veicoli da revisionare.
"Grazie alle già presenti competenze tecniche (locomotive e carri), personale qualificato e specializzato, alla posizione strategica sull’asse nord-sud, alla vicinanza del mercato estero, in espansione nell’ambito delle nuove locomotive, e al contributo dei privati - si legge nel testo - si avverano tutte le premesse per creare un polo industriale economicamente valido e con un’ottima prospettiva per il futuro".
Le condizioni per la messa in atto di tutto ciò sono che lo stabilimento industriale di Bellinzona deve rimanere un'unità unica con gli attuali prodotti e che i collaboratori mantengano i vigenti contratti. "Tutto quanto precede - scrive infine Brenno Martignoni - presuppone l'immediato annullamento di ogni decisione presa, con ripristino della situazione e garanzia dei posti di lavoro e con il mantenimento dell'Officina a Bellinzona".
