FEDERALI 2023Più che un semplice tetto

Dalla produzione di energia alla promozione della biodiversità, dalla ritenzione idrica alla purificazione dell’aria: sopra le nostre teste c’è un grande potenziale.

Se osserviamo dall’alto le nostre città, possiamo notare che solo una minima parte della superficie dei tetti degli edifici è utilizzata in modo efficiente in termini di ecosostenibilità. Sebbene la decisione del Consiglio nazionale di introdurre l’obbligo d’installazione di pannelli solari sui nuovi edifici di grandi dimensioni vada nella giusta direzione, questa non è sufficiente per affrontare le sfide climatiche attuali e future.

Nel nostro paese, a causa della crescente urbanizzazione e di metodi di produzione e di consumo insostenibili, la metà degli ambienti naturali e un terzo delle specie sono in pericolo. L’inverdimento dei tetti – e di altri spazi urbani – oltre a costituire un valore aggiunto in termini estetici, è una soluzione semplice ma di grande aiuto per la promozione della biodiversità, nonché per la regolazione del microclima urbano, per il risparmio energetico, e per l’ottimizzazione della gestione delle acque.

Un problema legato alla crisi climatica è infatti l’aumento degli episodi di siccità e di piogge estreme. Per un’ottimale gestione delle acque è necessario rallentare il ruscellamento superficiale, diminuendo le superfici impermeabili e aumentando la capacità di ritenzione idrica: sono proprio le superfici verdi che sono in grado di svolgere questo compito, andando in seguito a mitigare le ondate di calore grazie al graduale rilascio di vapore acqueo. Non da ultimo vi è l’effetto positivo di tali superfici verdi sulla qualità dell’aria: i tetti verdi permetterebbero di ridurre le eccessive concentrazioni di polveri fini che purtroppo si registrano regolarmente nelle zone urbane.