A Davos è quasi tutto pronto per il cinquantesimo Forum economico
DAVOS (GR) - Clima, soprattutto, con una sessione dal titolo - non troppo rassicurante - "Evitare l'Apocalisse" (e invitata speciale Greta Thunberg) e un discorso di Carlo d'Inghilterra su "Come salvare il Pianeta" (mercoledì alle 14.40), ma anche le tensioni in Medio Oriente, il dibattito sulla web tax, la riflessione sull'uso della tecnologia o sul futuro delle città. Il tutto pensando a come dar vita a un "capitalismo responsabile", definizione che in passato sarebbe sembrata quasi un ossimoro ma che nel 2020 appare più come un imperativo morale.
C'è - come sempre - di tutto e di più nell'agenda fittissima della cinquantesima edizione del Forum economico mondiale di Davos (GR). Un appuntamento che raccoglie migliaia di persone, fra partecipanti e spettatori, e che cerca di sfuggire, con la profondità del confronto, ai dubbi sull'utilità di simili mega-forum. Il dubbio peraltro cova da tempo. Al punto che persino il numero uno di JPMorgan una volta si lasciò sfuggire che in fondo «Davos è il posto dove i miliardari dicono ai milionari come sta la gente comune». Insomma, un dibattito calato dall'alto che forse soffre delle inevitabili distorsioni di una simile prospettiva.
Resta una parata di potenti lunga e imperdibile. Fra i leader, oltre a Trump - che mantiene un margine di incertezza per il dibattito sull'impeachment - in Svizzera sono attesi la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier spagnolo Pedro Sanchez, quello greco Kyriakos Mitsotakis, la giovanissima premier finlandese Sanna Marin e l'altrettanto giovane cancelliere austriaco Sebastian Kurz, oltre al premier olandese Mark Rutte, quello del Pakistan Imran Khan, e i presidenti dell'Iraq Barham Salih e dell'Afghanistan Ghani. Assente invece il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif che ha ritirato la sua partecipazione alla luce delle tensioni che percorrono in queste settimane la repubblica islamica.