Al momento, i trasporti all'interno del Paese possono essere eseguiti solo da imprese locali
BERNA - No all'indebolimento dell'attuale divieto di cabotaggio in Svizzera: chi lavora nella Confederazione deve poter vivere del proprio salario. È l'appello lanciato alla politica dal sindacato Routiers suisses che rappresenta gli autotrasportatori elvetici.
Al momento, i trasporti all'interno del Paese possono essere eseguiti solo da imprese locali (le compagnie straniere non possono trasportare viaggiatori fra due destinazioni elvetiche, divieto di cabotaggio).
Se tale proibizione dovesse cadere, i trasporti all'interno delle frontiere nazionali rischierebbero di essere rilevati nell'arco di uno-due anni da società estere, in particolare rumene e bulgare.
La conseguenza sarebbe la disoccupazione per i circa 30 mila conducenti di camion e per un numero uguale di persone attive nella logistica e nei settori annessi, si legge in una nota odierna.
Secondo la sezione "Ticino e Moesano", Les Routiers Suisses è un associazione che raggruppa oltre 17 mila conducenti professionisti di veicoli pesanti quali autocarri, autotreni, autobus. L'associazione conta 37 diverse sezioni.