Frontalieri: nuovo Protocollo sul telelavoro

Il Consiglio dei Ministri italiano (CdM) ha di recente approvato un disegno di legge, su proposta del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, per la ratifica del Protocollo di modifica dell'Accordo tra Italia e Svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri. Questo Protocollo, firmato il 6 giugno dello scorso anno, introduce importanti novità per i lavoratori frontalieri.
Telelavoro
A partire dal 1° gennaio 2024, i lavoratori frontalieri possono svolgere fino al 25% della loro attività lavorativa in modalità di telelavoro presso il proprio domicilio nello Stato di residenza, senza che ciò comporti modifiche allo status di lavoratore frontaliere né variazioni nel regime fiscale applicabile. Questa disposizione è stata confermata dal Protocollo di modifica dell'Accordo del 23 dicembre 2020, già ratificato con la legge 13 giugno 2023, n. 83.
Aspetti previdenziali
Dal punto di vista previdenziale, l'accordo multilaterale europeo consente ai frontalieri di svolgere fino al 49,99% del loro tempo di lavoro in telelavoro senza modifiche nell'inquadramento previdenziale. Superando questa soglia, l'autorità previdenziale italiana (INPS) potrebbe richiedere all'azienda svizzera in cui il frontaliere lavora il versamento dei contributi previdenziali in Italia, comportando maggiore burocrazia e possibili oneri finanziari aggiuntivi.
Legge di Bilancio 2025: misure transitorie
In attesa della ratifica definitiva del Protocollo, la Legge di Bilancio 2025 (art. 1, co. 97, L. 30 dicembre 2024 n. 207) ha introdotto una misura transitoria che consente ai lavoratori frontalieri di svolgere fino al 25% della loro attività lavorativa in modalità di telelavoro presso il proprio domicilio nello Stato di residenza, senza perdere lo status di lavoratore frontaliere.
Implicazioni fiscali per i "vecchi frontalieri"
È importante notare che, se un frontaliere supera il 25% del tempo di lavoro in telelavoro, potrebbero sorgere conseguenze fiscali. Ad esempio, i "vecchi frontalieri" (coloro che hanno iniziato l'attività frontaliera prima del 18 luglio 2023) potrebbero perdere lo status fiscale di "vecchio frontaliere" per l'anno d'imposta in questione, dovendo dichiarare il reddito da lavoro anche in Italia.
Conclusione
Il nuovo Protocollo sul telelavoro offre maggiore flessibilità ai frontalieri, ma non semplifica certo tutti gli aspetti della loro quotidianità. Uno di questi è il cambio valuta. Per evitare brutte sorprese, risparmia tempo e denaro con CambiaValute.ch, il servizio online pensato per chi lavora tra Italia e Svizzera. Trasparente, veloce e con un bonus di 25 Euro per iniziare
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