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CU 2025: le novità per i lavoratori frontalieri

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CU 2025: le novità per i lavoratori frontalieri

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L’Agenzia delle Entrate italiana, con il provvedimento n. 9454/2025 del 10 gennaio 2025, ha approvato il nuovo modello di Certificazione Unica (CU) per l’anno 2025, introducendo aggiornamenti significativi che riguardano, tra gli altri, i lavoratori frontalieri tra Italia e Svizzera. Queste modifiche sono in linea con l'Accordo bilaterale sull'imposizione dei lavoratori frontalieri, entrato in vigore il 17 luglio 2023, che mira a migliorare la gestione della tassazione dei redditi dei frontalieri e a garantire maggiore trasparenza e flessibilità amministrativa.

Un nuovo quadro normativo per i frontalieri

L'Accordo del 2020, entrato in vigore il 17 luglio 2023, sostituisce quello del 1974 e introduce una tassazione concorrente per i lavoratori frontalieri. A partire dal periodo d’imposta 2024, i "nuovi frontalieri" – coloro che acquisiscono tale status dopo il 17 luglio 2023 – vedranno i loro redditi da lavoro dipendente tassati sia in Svizzera che in Italia. In Svizzera, sarà applicata una ritenuta alla fonte pari all'80% delle aliquote ordinarie dell’imposta alla fonte svizzera. In Italia, tali redditi saranno soggetti a tassazione ordinaria, con la possibilità di detrarre le imposte pagate in Svizzera tramite il meccanismo del credito d'imposta, al fine di evitare la doppia imposizione.

Per i "vecchi frontalieri" – coloro che già possedevano tale status prima del 17 luglio 2023 – è previsto un regime transitorio che consente loro di continuare a essere tassati esclusivamente in Svizzera fino al 2033. Dopo tale data, la Svizzera conserverà la totalità del gettito fiscale senza versare alcuna compensazione all’Italia.

I nuovi campi della Certificazione Unica 2025

Per adeguarsi alle nuove disposizioni normative, la CU 2025 è stata aggiornata con l’introduzione di specifiche sezioni dedicate ai lavoratori frontalieri. In particolare, sono stati aggiunti campi per indicare:

    • Tassazione transfrontaliera: dettagli sulle imposte già trattenute alla fonte in Svizzera e sui crediti d’imposta riconosciuti in Italia.
    • Telelavoro: indicazione delle giornate lavorate da remoto e dei relativi trattamenti fiscali.
    • Contributi previdenziali: informazioni sui contributi versati sia nel Paese di lavoro che in quello di residenza.

Telelavoro: un nuovo capitolo per i frontalieri

La crescente diffusione del telelavoro ha portato Italia e Svizzera a stipulare un accordo specifico per i frontalieri che lavorano da remoto. A partire dal 1° gennaio 2024, i lavoratori frontalieri possono svolgere fino al 25% del loro tempo di lavoro in modalità di telelavoro presso il proprio domicilio senza modifiche nel loro inquadramento fiscale. Questo significa che, se la percentuale di telelavoro non supera il 25% dell'orario di lavoro annuale, non vi saranno variazioni nel regime fiscale applicabile.

Dal punto di vista previdenziale, invece, l'accordo multilaterale europeo consente ai frontalieri di svolgere fino al 49,99% del loro tempo di lavoro in telelavoro senza modifiche nell'inquadramento previdenziale. Superando questa soglia, l'autorità previdenziale italiana (INPS) potrebbe richiedere all'azienda svizzera il versamento dei contributi previdenziali in Italia, comportando maggiore burocrazia e possibili oneri finanziari aggiuntivi.

Considerazioni importanti per i frontalieri in telelavoro

Superamento del 25% (Fiscale): se un frontaliere supera il 25% del tempo di lavoro in telelavoro, potrebbero sorgere conseguenze fiscali. Ad esempio, i "vecchi frontalieri" (coloro che hanno iniziato l'attività frontaliera prima del 18 luglio 2023) potrebbero perdere lo status fiscale di "vecchio frontaliere" per l'anno d'imposta in questione, dovendo dichiarare il reddito da lavoro anche in Italia.

Superamento del 49,99% (Previdenziale): se si supera il 49,99% del tempo di lavoro in telelavoro, oltre alle implicazioni fiscali, si aggiungono quelle previdenziali, con la possibilità che l'INPS richieda i contributi previdenziali all'azienda svizzera.

È fondamentale che i lavoratori frontalieri monitorino attentamente le percentuali di telelavoro svolto per evitare complicazioni sia fiscali che previdenziali. Si raccomanda di consultare professionisti o sindacati specializzati per una gestione ottimale della propria situazione lavorativa.

Impatto per i lavoratori frontalieri

Le nuove regole introdotte dalla CU 2025 richiedono ai lavoratori frontalieri una maggiore attenzione nella gestione delle dichiarazioni fiscali. Da un lato, l’accordo bilaterale tra Italia e Svizzera offre garanzie contro la doppia imposizione, migliorando la trasparenza e l’equità fiscale. Dall’altro, l’introduzione di nuovi obblighi documentali potrebbe rappresentare una sfida per chi non è adeguatamente informato.

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