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La BNS mantiene i tassi allo 0%. Il Franco “forte” continua a pesare sui frontalieri

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La BNS mantiene i tassi allo 0%. Il Franco “forte” continua a pesare sui frontalieri

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La Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha confermato nell’ultima riunione fissata per quest’anno il mantenimento del tasso guida invariato allo 0,0%, interrompendo la sequenza di sei tagli consecutivi iniziata nel 2024 e ribadendo la propria disponibilità ad intervenire sui mercati valutari qualora la situazione lo richieda. La decisione è arrivata in un contesto caratterizzato da un’inflazione estremamente contenuta, da una crescita economica debole e da un Franco svizzero ancora relativamente forte nei confronti dell’euro.

Il cambio EUR/CHF

Negli ultimi mesi il tasso di cambio tra euro e franco svizzero (Eur/Chf) ha infatti mostrato una tendenza al ribasso: attualmente 1 euro viene scambiato intorno a 0,93–0,94 franchi, il 3,6% circa in meno rispetto al top registrato a metà dello scorso mese di marzo.

CambiaValute.chIl trend del cambio Eur/Chf da inizio 2025 – Grafico su base giornaliera

Questa dinamica è in parte legata all’incertezza internazionale e alla percezione del Franco svizzero come moneta più stabile rispetto all’Euro (e al Dollaro Usa), particolarmente nei periodi di turbolenza sui mercati finanziari.

Storicamente nel corso del 2025 il cambio ha oscillato tra un massimo di circa 0,9641 franco per euro a marzo e un minimo attorno a 0,9185 nel novembre scorso, riflettendo pressioni sulla moneta unica e la persistente domanda della divisa elvatica come valuta rifugio nei mercati globali.

Impatto sui lavoratori frontalieri

Per i lavoratori frontalieri l’andamento del cambio EUR/CHF, come noto, ha implicazioni economiche concrete e quotidiane: con un Euro più debole rispetto al Franco, lo stipendio guadagnato in Franchi svizzeri vale di meno una volta convertito in Euro. Questo effetto è particolarmente sentito dai frontalieri che devono sostenere spese in euro, come affitti, bollette o consumi quotidiani in Italia. Così, anche se i salari in Svizzera sono tra i più alti in Europa, un EUR/CHF depresso riduce indirettamente il valore reale del reddito una volta trasferito oltreconfine. Essenziale quindi individuale le tempistiche di quando effettuare i cambi, ed eventualmente, differirli nel tempo. 

BNS, politica monetaria e tassi valutari

La BNS ha più volte sottolineato che la stabilità del cambio è un elemento rilevante per la sua politica monetaria, proprio perché la valuta influisce su inflazione, economia reale ed equilibrio commerciale. In questo quadro, mantenere i tassi fermi allo 0,0% e dichiararsi pronti a intervenire sul mercato dei cambi segnala l’attenzione dell’istituto verso le dinamiche di cross-border come quelle vissute dai frontalieri.

Nel 2025 la combinazione di politica monetaria accomodante, economia domestica debole e un Franco forte rispetto all’Euro ha accentuato il ruolo del cambio valutario nelle decisioni di famiglie e lavoratori transfrontalieri. Con il cambio EUR/CHF sotto pressione, i frontalieri si trovano di fronte alla necessità di strategie finanziarie più accurate per proteggere il loro potere d’acquisto e stabilizzare il reddito.

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