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Soft Skills: le competenze del futuro per la crescita di bambini e adolescenti

Educare le soft skills fin da piccoli è fondamentale per preparare giovani resilienti, consapevoli e pronti alle sfide del domani.
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Fonte ATED
Soft Skills: le competenze del futuro per la crescita di bambini e adolescenti

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Educare le soft skills fin da piccoli è fondamentale per preparare giovani resilienti, consapevoli e pronti alle sfide del domani.

LUGANO - Viviamo in un'epoca di trasformazioni continue, dove il successo non si misura unicamente con le competenze tecniche. Oggi più che mai, le soft skills — quelle abilità trasversali che abbracciano la gestione del tempo, l'intelligenza emotiva e la resilienza — si rivelano le autentiche "competenze del futuro". Non a caso, un report di LinkedIn del 2023 ha evidenziato come il 92% dei datori di lavoro consideri le soft skills tanto o più importanti delle hard skills. Per questo motivo, è cruciale iniziare a coltivarle fin dall'infanzia e dall'adolescenza, gettando fondamenta solide per affrontare al meglio le sfide che la vita riserverà.

Insegnare ai giovani a definire obiettivi realistici e a pianificare con efficacia le proprie attività rappresenta un passo fondamentale verso l'autonomia. Non si tratta semplicemente di organizzare i compiti scolastici, ma di promuovere responsabilità, indipendenza e capacità decisionali. Queste competenze del futuro infondono una maggiore sicurezza nell'affrontare il passaggio dal mondo accademico a quello professionale, dotando i ragazzi degli strumenti per sentirsi artefici del proprio percorso.

Sviluppare l'intelligenza emotiva, ovvero la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle altrui, unitamente alle abilità di negoziazione, è essenziale per costruire legami sani e proficui. Uno studio di TalentSmart ha rivelato che l'intelligenza emotiva contribuisce al 58% delle prestazioni lavorative in tutti i tipi di professione. Queste competenze relazionali preparano bambini e adolescenti a collaborare efficacemente in team, a risolvere i conflitti e ad affrontare le dinamiche sociali e personali con empatia, elementi imprescindibili nel panorama contemporaneo.

In una società che premia la velocità e la competizione, la pratica della consapevolezza (mindfulness) assume un ruolo di primaria importanza. Educare i giovani alla mindfulness significa fornir loro gli strumenti per gestire lo stress, ascoltare il proprio mondo interiore e vivere appieno il presente. Il risultato? Bambini e adolescenti più sereni, capaci di mantenere l'equilibrio interiore anche di fronte alle situazioni più complesse, diventando adulti in grado di affrontare le pressioni della vita con forza e lucidità. Ricerche condotte dalla American Psychological Association suggeriscono che l'insegnamento della mindfulness può ridurre lo stress e l'ansia negli adolescenti fino al 40%.

Imparare ad accogliere il fallimento come parte integrante del processo di crescita è una delle lezioni più preziose che possiamo trasmettere alle nuove generazioni. Con la giusta prospettiva, l'errore si trasforma in un propulsore per la determinazione e in un'occasione per sviluppare creatività e un atteggiamento positivo verso le difficoltà. Strettamente connessa a questa visione, la motivazione intrinseca — alimentata dalla curiosità e dal desiderio di apprendere — si rivela la forza più stabile e potente per affrontare il futuro con entusiasmo.

Preparare i giovani per affrontare il mondo di domani

Potenziare le competenze del futuro nei bambini e negli adolescenti non significa unicamente prepararli per una carriera di successo, ma dotarli degli strumenti fondamentali per vivere con maggiore consapevolezza, equilibrio ed empatia. Investire nell'educazione alle soft skills è una responsabilità condivisa dalla scuola, dalle famiglie e dall'intera società, poiché il benessere e la resilienza delle nuove generazioni rappresentano il vero fondamento di un domani migliore. Infatti, secondo il World Economic Forum, le soft skills saranno le tre competenze più richieste nel mercato del lavoro entro il 2027.

In questo scenario, il progetto ated4kids, attivo sul territorio da oltre 10 anni, ha la sua missione nel progettare attività che portino i ragazzi a sviluppare le loro competenze personali attraverso progetti legati al mondo della tecnologia, con un occhio di riguardo costante alla dimensione più "soft", affinché diventino utilizzatori informati e attivi della rete. Proprio in quest'ottica, durante il campo estivo 2025 è prevista un'attività dedicata a questo tema, proposta da Christine Petersen e Francesca Betteni, che in autunno offriranno ai ragazzi un corso specifico sull'argomento.

Maggiori informazioni dal sito: www.ated.ch


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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