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L’AI come partner nella formazione e nel lavoro

Una riflessione per un uso consapevole
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L’AI come partner nella formazione e nel lavoro

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Una riflessione per un uso consapevole

Come lastminute foundation, ci occupiamo da anni di innovazione sociale e tecnologica e di progetti educativi, in particolar modo che stimolino lo sviluppo del pensiero critico.

L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il modo in cui apprendiamo e lavoriamo, offrendoci nuovi strumenti per affrontare le sfide di ogni giorno. Tuttavia, il suo utilizzo solleva una domanda cruciale: che ruolo le attribuiamo nei contesti formativi e professionali?

I molteplici volti dell’AI

L’AI può essere vista come un compagno che semplifica le attività, un collega che ci aiuta a fare brainstorming, o addirittura un mentore in grado di guidarci con soluzioni personalizzate. Ma il valore di questi strumenti non risiede nel loro potere di “sostituirci,” quanto nella loro capacità di amplificare le nostre competenze, aiutandoci a crescere e a lavorare meglio.

Ad esempio, nei contesti educativi, un’AI ben progettata può fungere da tutor che adatta il suo approccio alle esigenze individuali, fornendo percorsi di apprendimento personalizzati. Nel lavoro, invece, può ottimizzare compiti ripetitivi, lasciando spazio alla creatività e alla risoluzione di problemi complessi, attività in cui, come umani, eccelliamo.

Tuttavia, l’AI può diventare un’arma a doppio taglio se viene usata senza consapevolezza. Affidarsi ciecamente a una tecnologia per svolgere mansioni, senza sviluppare le proprie competenze, rischia di creare una dipendenza che limita la crescita personale e professionale.

Ci troviamo quindi a un bivio: possiamo scegliere di usare l’AI per supportarci nel miglioramento continuo, oppure lasciare che diventi semplicemente una scorciatoia. La differenza sta nell’intenzione e nell’etica con cui decidiamo di integrarla nei nostri processi formativi e lavorativi.

Investire nella formazione all’utilizzo consapevole dell’intelligenza artificiale è essenziale per sfruttarne al meglio il potenziale senza perdere di vista il ruolo centrale dell’uomo. Solo così l’AI potrà trasformarsi da semplice strumento in un alleato prezioso.

L’importanza della consapevolezza

L’AI è, e sarà sempre più, parte delle nostre vite. Per questo, è cruciale sviluppare una consapevolezza critica del suo utilizzo.

Un uso consapevole significa vedere l’AI come un collaboratore, non come un sostituto. Significa utilizzarla per ampliare le nostre capacità, senza delegare totalmente il controllo. In un contesto formativo e lavorativo, questo approccio può tradursi in strumenti che migliorano l’accesso alla conoscenza e promuovono una crescita positiva sia individuale che collettiva.

L’AI non è solo un mezzo tecnologico, ma un’opportunità per ripensare il nostro rapporto con la conoscenza e con il mondo del lavoro. Come ogni strumento, può essere usata per “sostituirci” o per “costruirci”: la scelta è nostra. In una fase di cambiamenti epocali, è più che mai importante ricordare che l’AI non è il fine, ma il mezzo attraverso cui possiamo crescere come individui e come comunità.

A cura di lastminute foundation


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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