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ATEDLe big tech all’inseguimento di Chat GPT

07.06.23 - 07:46
Dopo la fuga in avanti di OpenAI fra annunci e lanci come si posizionano i colossi americani?
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Le big tech all’inseguimento di Chat GPT

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Dopo la fuga in avanti di OpenAI fra annunci e lanci come si posizionano i colossi americani?

Parlare e leggere di ChatGPT è più che una moda, perché ormai fa parte di quasi tutte le conversazioni che avvengono in rete e nella vita reale. Anche perché da inizio anno, soprattutto in US vi è stato un boom di investimenti per le startup di AI generativa, in grado di creare conversazioni, immagini e codici informatici simili a quelli umani. Gli analisti della società di ricerca PitchBook prevedono un'ulteriore crescita rispetto ai 4,5 miliardi di dollari dello scorso anno. E come ha spiegato Bill Gates dal palco dell'AI Forward 2023, organizzato da Goldman Sachs e Sv Angle, l'intelligenza artificiale ancora non è stata incorporata nelle esperienze quotidiane di ricerca degli utenti. Quando succederà, però, saranno creati assistenti digitali personali davvero intelligenti e pronti a servirci - anzi, ad anticipare - ogni bisogno, ogni informazione o ogni prodotto che stiamo cercando in un modo così efficiente che «non andremo più su un motore di ricerca (come Google), non andremo più su Amazon». In attesa di capire cosa succederà vediamo come si stanno muovendo i grandi player tech in tema di AI.

La mossa di Microsoft: sul piatto 10 miliardi

Ad esempio, è corposo l'investimento di 10 miliardi di dollari che Microsoft ha effettuato a gennaio in OpenAI, forse la più nota delle società che sviluppa l’AI generativa per integrarla nel suo motore Bing e nelle sue suite di prodotti. Microsoft ha annunciato che nei prossimi mesi integrerà Copilot, il suo assistente AI, in Windows 11. Sarà quindi possibile, fra le altre cose, chiedere all'assistente di "regolare le impostazioni" o di eseguire altre azioni su un computer (The Verge). “Stiamo introducendo Windows Copilot, rendendo Windows 11 la prima piattaforma per computer ad annunciare un’assistenza AI centralizzata per aiutare le persone a intervenire facilmente e a realizzare le cose”, scrive Microsoft nel suo blog.

Google e le integrazioni di AI nei suoi prodotti

In occasione della sua conferenza sviluppatori, anche Google ha diffuso una serie di annunci, molti legati anche all’integrazione di AI nei suoi prodotti. Fra tutte va segnalata una funzione sperimentale del suo motore di ricerca che integra una AI generativa. «Il motore includerà ancora nelle sue risposte link a siti web, riquadri informativi e annunci», scrive Wired Italia. «In alcune situazioni, però, nella parte superiore della pagina comparirà anche un testo sintetizzato dall'Ai, che fornirà informazioni reperite da diverse fonti su internet, rimandando alle pagine originali. Gli utenti potranno poi porre al motore di ricerca altre domande per ottenere informazioni più specifiche». In particolare, Google ha presentato il suo modello linguistico di intelligenza artificiale, PaLM 2, che è stato addestrato su documenti di ricerca accademici, testi medici e oltre 100 lingue, e sarà proprio questo modello ad alimentare tutti i nuovi prodotti ad intelligenza artificiale di Google. Nella conferenza si è anche poi osservato che altre funzioni riguardano: Magic Editor un tool basato su AI per modificare parti specifiche delle proprie foto. La killer feature è quella di poter riposizionare il soggetto per uno scatto meglio inquadrato. Poi Bard (il rivale di ChatGPT) sarà disponibile in inglese, in oltre 180 paesi compresa l’Italia. MusicaLM, trasforma il testo in musica grazie all’AI ed è stato illustrato Codey, un tool basato su AI che completa e genera codici per gli sviluppatori.

In Amazon l’AI fa evolvere Alexa

Ma anche in casa Amazon si lavora da mesi nell’evoluzione della propria intelligenza artificiale, che si trova già in milioni di abitazioni, ben radicata nelle abitudini e routine che si innescano con Alexa. In sintesi, Amazon ha reso Alexa ancora più ‘intelligente’ introducendo una nuova funzione chiamata “hunches” - disponibile per ora solo negli Usa - che permette all'assistente di completare in modo proattivo le attività domestiche, sulla base delle abitudini dell’utente. Per esempio, se si dimentica di spegnere le luci quando si va a letto, lo farà Alexa senza che le venga chiesto. Ma sono innumerevoli i test che nel quartier generale di Seattle si stanno mettendo a punto e come ha osservato Pier Luigi Pisa di Repubblica in un lungo reportage dagli US. Pisa racconta che: «Fra questi utilizzi spicca una dimostrazione pratica di intelligenza artificiale generativa con Alexa attraverso la Fire Tv, in cui le si chiede, con un semplice comando vocale, di creare sullo schermo un’immagine che non esiste nella realtà: quella in cui lo Space Needle, la torre simbolo di Seattle costruita per l’Expo del 1962, è sovrastata da un’aurora boreale. Passano pochi secondi e sullo schermo compare esattamente ciò che è stato chiesto, sul pannello di una tv destinata a trasformarsi in una tela al servizio dell’immaginazione. Può sembrare un gioco, quello che ci hanno mostrato. Ma in realtà non lo è. A pensarci bene, è l’inizio di una rivoluzione. Le IA generative che usiamo abitualmente, da ChatGpt a Midjourney, hanno un grande limite: non si possono gestire con la voce, a meno che non si ricorra ad applicazioni realizzate da sviluppatori più o meno esperti, con tutti i rischi del caso».

Meta testa l'AI generativa per gli annunci. 

L'azienda ha presentato il suo nuovo progetto AI Sandbox, che sta attualmente testando con un piccolo gruppo di inserzionisti e che include una serie di nuove opzioni per la creazione di campagne pubblicitarie migliori su Facebook e Instagram. L'AI Sandbox comprende attualmente tre elementi: variazione del testo, generazione dello sfondo e affioramento delle immagini. In un lungo post da Meta hanno dichiarato che: «Fin dai primi giorni di News Feed, nel 2006, abbiamo utilizzato l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale per alimentare tutte le nostre app e i nostri servizi, compreso il nostro sistema di annunci. Oggi condividiamo ulteriori dettagli su come stiamo utilizzando l'IA per migliorare le prestazioni degli annunci per le aziende, tra cui una prima occhiata alla nostra AI Sandbox, che sta testando le capacità di IA generativa per gli inserzionisti, nuove funzionalità della nostra suite di strumenti di automazione degli annunci Meta Advantage e ulteriori dettagli sulla nostra infrastruttura di IA e sugli investimenti nella modellazione che sono alla base di tutto questo. L'AI Sandbox sarà il nostro campo di prova per le prime versioni di nuovi strumenti e funzionalità, compresi gli strumenti pubblicitari generativi basati sull'intelligenza artificiale».


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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