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FinanzaBce: caro-greggio frena Pil eurolandia, tassi fermi

01.09.05 - 18:11
Bce: caro-greggio frena Pil eurolandia, tassi fermi

ROMA - Il petrolio infiamma i prezzi nella zona euro. E i record del greggio, che continua a viaggiare sui 70 dollari al barile, costringono la Banca centrale europea non solo ad alzare le sue previsioni sull'inflazione, ma anche a limare quelle sulla crescita economica.

Non è ancora ora, però, di un ritocco all'insù per i tassi d'interesse, che restano inchiodati al 2% da giugno 2003. "I prezzi petroliferi - ha notato Trichet durante una conferenza stampa a Francoforte - sono nuovamente saliti più delle attese", e per questo "la Bce garantisce che sarà vigile sui rischi al rialzo dell'inflazione".

Un avvertimento che conferma come ormai sia fuori discussione il taglio dei tassi di cui si parlava ancora qualche settimana fa. Dall'attuale livello il costo del denaro potrà quindi probabilmente solo salire. Si tratta però di stabilire il quando, e la prudenza della Bce in questo senso trova giustificazione nella crescita ancora debole, che rischia di soffrire troppo una stretta monetaria.

Del resto "i rischi per le previsioni di crescita economica continuano ed essere di un ribasso, e sono connessi ai prezzi petroliferi, alla bassa fiducia dei consumatori e alle preoccupazioni per gli squilibri globali". Proprio per colpa della fiammata del greggio, la Bce ha rialzato a un 'rangè compreso fra il 2,1% e il 2,3% il tasso d'inflazione previsto per quest'anno (era 1,8%-2,1%) e all'1,4%-2,4% la previsione per il 2006 (era 0,9%-2,1%).

ATS
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