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COMUNALI 2024Astensionismo cancro della democrazia

11.04.24 - 18:59
Filippo Caratti
Fonte Filippo Caratti
Astensionismo cancro della democrazia

BELLINZONA - Mi ha preoccupato leggere che ad inizio di questa settimana, che precede il voto comunale, a Bellinzona, ha votato solo il 20% degli aventi diritto al voto. Infatti il Noce ha particolarmente a cuore questa problematica e si propone di spronare i cittadini ad essere più partecipi alla vita pubblica in futuro.

Nel caso di Bellinzona c’è da augurarsi che l’esercito di astenuti (80%) cali drasticamente entro la domenica elettorale.

In buona sostanza significa che 8 cittadini su 10 decidono di lasciare decidere tutto ai rimanenti 2 cittadini su cose che li riguardano anche molto da vicino; nel caso di votazioni è la scelta dei deputati da insediare a venire lasciata ad altri.

Era noto l’astensionismo alle votazioni, probabilmente, va onestamente ammesso, dovuto anche a temi spesso molto tecnici ed all’alta frequenza con cui i cittadini vengono sollecitati ad esprimersi.

Era meno noto che questo cancro della democrazia affliggesse pure le elezioni. In fondo, sostengono molti, si tratta solo di metter la crocetta ad un nome, scegliendo a simpatia, quasi come in un gioco.

Non fare uso del diritto di voto in un mondo che pullula ancora di dittature con stampa imbavagliata o di regime e cittadini privati dei più elementari diritti è un po’ come sprecare cibo in un mondo che non ha ancora estirpato la piaga della fame. Mi si permetta di fare questa similitudine. Collaborando con Tavolino Magico da sette anni, sono sensibile al tema degli sprechi alimentari, e degli sprechi in genere. Pure quelli di diritti.

Sono comportamenti che stridono perché denotano scarsa consapevolezza, menefreghismo e scarso riguardo nei confronti del valore delle cose materiali (sprechi di cibo) e di quelle immateriali (spreco del voto).

Quali saranno mai le cause dell’astensionismo?

Dalle più concrete e quotidiane come curare la nonna allettata dall’Alzheimer terminale, i figli da portare ad allenamento e partite, l’allenamento in palestra, uscite varie con famiglia e amici ai monti o al lago, approfittando di una bella meteo, proprio durante il weekend elettorale, a quelle più ideologiche come il disappunto verso la classe politica in genere, espresso tramite il voto negato.

Infine. Come convincere i cittadini bellinzonesi a votare?

Sensibilizzando in famiglia e a scuola e ricordando il valore della democrazia anche agli adulti disinteressati. Sono tanti.

L’introduzione del voto elettronico potrebbe ulteriormente semplificare il voto e renderlo più seduttivo.

Da non trascurare sono i numerosi giovani e non, privati del diritto di voto ed eleggibilità perché non svizzeri. Neuchâtel ha concesso loro il voto in materia comunale. Sono persone che vivono e lavorano quotidianamente a fianco di noi svizzeri, pagano fior di tasse come contribuenti ma per questioni politiche non possono votare ne essere eletti. Molti di loro hanno già ruoli trainanti nostre collettività mediante i loro impieghi nel privato.

Su questo fronte il Noce vuole lavorare per portare novità a Bellinzona.

Infine si potrebbe convincere a votare i cittadini con una sorta di terapia d’urto, invitandoli a fare un viaggio in paesi meno fortunati di noi, democraticamente parlando. Leggete bene quanto ho scritto sotto e capirete cosa significa nel quotidiano vivere in un paese senza democrazia.

A me successe anni fa, visitando una dittatura. Volutamente scelgo di essere diplomatico, non vi diro’ dove ero.

Ovunque si vedevano foto giganti del tiranno di turno su intere facciate di palazzi, la guida ci chiese esplicitamente di non farle nessuna domanda a carattere politico soprattutto in pubblico, la stampa libera era imbavagliata o inesistente e sostituita da tromboni di regime, prodotti esteri importati non ce n’erano in commercio sugli scaffali dei negozi, la sanità era molto malmessa, a livelli preindustriali e l’istruzione era pilotata: ossia era lo

Stato ad imporre agli studenti a quale facoltà iscriversi! Da noi sarebbe inimmaginabile.

Quanto descrittovi dovrebbe bastare a risvegliare in chi legge il desiderio ad usare il diritto di voto!

Votare è la migliore medicina in grado di guarire democrazie malate come preventivamente di mantenerle in salute.

Infatti il voto è il migliore modo per impedire che poteri forti ci tolgano la possibilità di decidere “in casa nostra” a livello comunale, cantonale, federale.

Questo sentimento di rifiuto di sottomissione supina ai poteri forti è antichissimo e radicatissimo nella Confederazione Elvetica.

Nel 1291 il Patto del Grütli fu proprio fatto tra Uri, Svitto, Unterwaldo, i cosiddetti cantoni della Svizzera primitiva, che si giurarono reciproco aiuto militare, per evitare di cadere sottomessi agli Asburgo, che minacciavano di annettere la Svizzera all’Austria.

Ancora oggi, a 733 anni di distanza, la democrazia diretta nella Svizzera centrale non mostra crepe.

Un esempio? Il magnate della telefonia egiziano Sawiris che ha rialanciato negli ultimi anni Andermatt, investendo massicciamente nel turismo anche di lusso, ha dovuto piegarsi al voto popolare a Flüelen, quando il suo progetto di riqualifica del locale porto turistico è stato giudicato faraonico, sproporzionatamente grande per la graziosa località del lago dei quattro cantoni.

Infine, si dice che se non ti interessi di politica, sarà comunque lei a interessarsi di te, magari emanando leggi che ti stanno indigeste e potevi bocciare usando il diritto di voto. Un’occasione persa, dunque.

Quindi votate! Meglio ancora se votate Il Noce!

Grazie di cuore!

Faremo del nostro meglio!

Lic. iur Filippo Caratti

Lista 3, Candidato 8 al Consiglio Comunale di Bellinzona per Il Noce

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