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Chi sono i manifestanti alla Cop26, e perché sono lì

Un organizzatore: «Sembra sia un conflitto tra scienza e governi, ma è avere a cuore la vita delle persone»
Reuters
Chi sono i manifestanti alla Cop26, e perché sono lì
Un organizzatore: «Sembra sia un conflitto tra scienza e governi, ma è avere a cuore la vita delle persone»
GLASGOW - Dodici giorni di accordi politici stanno a dodici giorni di proteste. Qualche mese fa le associazioni e organizzazioni ambientaliste avevano fatto sapere che sarebbero state presenti alla Cop26. E sin dalle prime battute dell'evento, centin...

GLASGOW - Dodici giorni di accordi politici stanno a dodici giorni di proteste. Qualche mese fa le associazioni e organizzazioni ambientaliste avevano fatto sapere che sarebbero state presenti alla Cop26. E sin dalle prime battute dell'evento, centinaia di persone sono scese in strada con slogan e costumi. E mercoledì notte sono scattati i primi arresti.

Vogliono far pressione. Sono bambini, giovani, adulti e anziani. Lo slogan che viene più utilizzato in questi giorni, lanciato da Greta Thunberg qualche tempo fa, è "Bla Bla Bla". Questo perché gli attivisti richiamano l'attenzione sul fatto che questa non è la prima conferenza sul clima, al contrario è la 26esima, e che anche nel 2015 gli Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici avevano sottoscritto un accordo a Parigi in cui dichiaravano il loro impegno nel limitare il riscaldamento globale sotto i due gradi Celsius, accordo che non è stato rispettato.

Su Twitter Greta Thunberg ha scritto: «Ho il piacere di annunciare che ho deciso di raggiungere zero emissioni di insulti e parolacce. Nel caso in cui dicessi qualcosa d'inappropriato, mi impegno a compensarlo dicendo qualcosa di gentile». Un tweet a cui una persona ha risposto chiedendole se intende mettere in pratica la sua promessa entro il 2050. E Greta: «No, entro il 2052 con una riduzione del 39,78% prima del 2034».

La Bbc ha raccolto le testimonianze di alcuni attivisti presenti a Glasgow che hanno raccontato come si sono organizzati e quanto tempo ci è voluto. Alcuni si preparavano già da due anni, come Dylan Hamilton, uno degli organizzatori delle manifestazioni di Fridays for Future a Glasgow che stanno avendo luogo in questi giorni. «Speriamo di avere un impatto. A volte sembra sia un conflitto tra la scienza e i governi e che sia qualcosa di molto tecnico, ma non lo è. Si tratta di avere a cuore le persone perché la crisi climatica ne colpirà miliardi se non facciamo qualcosa per fermarla».

Durante le manifestazioni di mercoledì, cinque persone sono state fermate dalla polizia. A una dimostrazione di Extinction Rebellion due attivisti hanno cercato di entrare nella sede della Scottish and Southern Energy. Gli agenti hanno riportato che gli altri tre fermi sono avvenuti a causa del fatto che dei manifestanti hanno spruzzato loro della vernice in faccia. Ma esattamente come gli incontri della conferenza sul clima Cop26, anche gli attivisti seguono un calendario. Oggi e domani sono previste delle marce, la prima di Fridays for Future e la seconda sarà incentrata sulla giustizia climatica, con una partecipazione stimata tra le 50 e le 100mila persone.

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