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«Non tutti fummo brava gente: non scegliere è immorale»

Le parole di Mario Draghi nell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo
keystone-sda.ch (PAOLO GIANDOTTI / QUIRINAL PRESS)
L'Italia ha celebrato il 76esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
«Non tutti fummo brava gente: non scegliere è immorale»
Le parole di Mario Draghi nell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo
ROMA - Oggi l'Italia celebra il 76esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Dopo l'eccezione dovuta alla pandemia dello scorso anno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato accompagnato all'Altare della Patria a R...

ROMA - Oggi l'Italia celebra il 76esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Dopo l'eccezione dovuta alla pandemia dello scorso anno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato accompagnato all'Altare della Patria a Roma dalle massime cariche istituzionali.

Le parole di Mattarella

Mattarella ha richiamato ai valori di «unità, coesione e riconciliazione» per la «rinascita», in un parallelismo tra la fine della Seconda guerra mondiale e questi tempi di emergenza sanitaria. «Furono i sentimenti che guidarono la ricostruzione nel dopoguerra e che ci guidano oggi verso il superamento della crisi determinata dalla pandemia che, oltre a colpirci con la perdita di tanti affetti, mette a dura prova la vita economica e sociale del Paese».

Mattarella si è poi recato al Quadraro, un quartiere romano che subì un feroce rastrellamento, con la deportazione in Germania di circa un migliaio di uomini. Una corona di alloro è stata deposta davanti al monumento che ricorda i fatti del 17 aprile 1944.

Quelle di Draghi

Il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, dopo aver accompagnato Mattarella, si è recato in visita al Museo della Liberazione. «Non tutti fummo brava gente: non scegliere è immorale». Draghi ha ribadito l'importanza di ricordare chi ha lottato per la libertà, anche a distanza di decenni. «Constatiamo con preoccupazione l'appannarsi dei confini che la storia ha tracciato fra democrazie e regimi autoritari, qualche volta persino fra vittime e carnefici. Vediamo crescere il fascino perverso di autocrati e persecutori delle libertà civili. Soprattutto quando si tratta di alimentare pregiudizi contro le minoranze etniche e religiose. Il linguaggio d'odio che sfocia spesso nel razzismo e nell'antisemitismo contiene sempre i germi di potenziali azioni violente. Non va tollerato». 

Per Draghi questa «è una malapianta che genera consenso per chi calpesta libertà e diritti, quasi fosse un vendicatore di torti subiti, ma diffonde soprattutto il veleno dell'indifferenza e dell'apatia».

 

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