Il 27enne non aveva precedenti nel suo Paese, ma aveva scritto su Facebook: «Trump hai fallito»
NEW YORK - Gli investigatori stanno interrogando a Dacca, in Bangladesh, la moglie di Akayed Ullah, il ventisettenne immigrato bengalese incriminato per l'attentato di ieri a Manhattan. Lo rendono noto gli investigatori, i quali hanno saputo da un cugino del giovane che Ullah ha una moglie e un figlio di sei mesi in Bangladesh.
Il cugino, Emdad Ullah, ha riferito che Akayed e la sua famiglia vivevano originariamente nella regione di Chittagong, nel Bangladesh meridionale, e che alcuni anni fa si erano trasferiti a Dacca.
Akayed, che non risulta avere precedenti nel suo Paese, era sbarcato negli Usa nel 2011 insieme alla madre, alla sorella e a due fratelli, prendendo casa a Brooklyn e ottenendo la green card.
Quella scritta su Facebook - «Trump hai fallito nel proteggere il tuo Paese»: questa la frase postata su Facebook da Akayed Ullah, secondo quanto emerge dalle carte dell'accusa.