L' esponente radicale si è autodenunciato ieri per aver accompagnato fino alla morte Fabiano Antoniani a Zurigo
MILANO - Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, è indagato per aiuto al suicidio in relazione alla morte di Dj Fabo e a seguito dell'autodenuncia di ieri davanti ai Carabinieri.
Il pubblico ministero di Milano Tiziana Siciliano, da quanto si è saputo, ha intenzione di interrogarlo alla presenza di un legale.
Dj Fabo, 39 anni, cieco e tetraplegico a causa di un incidente stradale nell'estate del 2014, aveva scelto il suicidio assistito, avvenuto lunedì scorso nella piccola struttura della Dignitas, nella zona industriale di Pfäffikon, a circa 25 chilometri da Zurigo.
Cappato, esponente radicale, si è autodenunciato ieri per aver accompagnato fino alla morte per suicidio assistito dj Fabo e per portare così "lo Stato ad assumersi le proprie responsabilità".
"Ovviamente non c'è stata nessuna istigazione al suicidio di Fabo. Anzi abbiamo ottenuto di dissuaderlo per qualche settimana in più, facendogli venire la forza e la voglia di lottare per i diritti di tutti. L'aiuto, si quello l'ho dato su sua richiesta". Così Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, indagato per aiuto e istigazione al suicidio di Fabiano Antoniani, a margine di una conferenza stampa davanti a Montecitorio, che ospita la Camera italiana, organizzata per chiedere di non posticipare la discussione in aula del disegno di legge sul testamento biologico.
"L'ho l'aiutato ad ottenere l'assistenza medica alla morte volontaria in un Paese in cui è consentito quello che dovrebbe esser consentito anche da noi", ha aggiunto.