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UNIVERSOUn pianeta abitabile a soli quattro anni luce di distanza?

29.05.20 - 00:01
Un team internazionale di ricercatori indaga sull'abitabilità di Proxima b
ESO/ M. Kornmesser
Rappresentazione della superficie del pianeta Proxima b in orbita attorno alla nana rossa Proxima Centauri, la stella più vicina al Sistema Solare.
Rappresentazione della superficie del pianeta Proxima b in orbita attorno alla nana rossa Proxima Centauri, la stella più vicina al Sistema Solare.
Fonte ats
Un pianeta abitabile a soli quattro anni luce di distanza?
Un team internazionale di ricercatori indaga sull'abitabilità di Proxima b

GINEVRA - La stella più vicina al sistema solare, Proxima Centauri, è accompagnata da un pianeta simile alla Terra. Sul quale si potrebbe trovare dell'acqua in forma liquida, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics e ripreso in un comunicato rilasciato ieri dall'Università di Ginevra (UNIGE).

La scoperta è stata resa possibile grazie a delle misurazioni della velocità radiale di precisione senza precedenti, effettuate con ESPRESSO (Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanet and Stable Spectroscopic Observations), il più accurato spettrografo svizzero attualmente in funzione, installato sul "Very Large Telescope" in Cile.

Proxima b, che è situato nella fascia abitabile della propria stella, è stato rilevato per la prima volta quattro anni fa utilizzando un vecchio spettrografo, HARPS, anch'esso sviluppato dal team di Ginevra.

Misure migliori - «Eravamo già molto soddisfatti delle prestazioni dello spettrografo HARPS, che negli ultimi 17 anni è stato responsabile della scoperta di centinaia di esopianeti», ha detto Francesco Pepe, Professore del Dipartimento di Astronomia dell'UNIGE e responsabile di ESPRESSO.

«Siamo però molto lieti che ESPRESSO possa produrre delle misure ancora più precise. È una ricompensa gratificante per il lavoro di squadra che dura da quasi dieci anni», ha aggiunto il ricercatore, citato nel comunicato stampa. «Confermare Proxima b è stato un compito importante», ha dichiarato invece Alejandro Suarez Mascareño, autore principale della pubblicazione: «È uno dei pianeti più interessanti conosciuti nelle vicinanze del sole».

E per quanto riguarda la vita? - «ESPRESSO ha permesso di misurare la massa di questo pianeta con precisione», ha detto Michel Mayor, Premio Nobel per la Fisica 2019 e mente dietro a tutti gli strumenti di tipo ESPRESSO.

Sebbene sia circa 20 volte più vicina alla sua stella di quanto la Terra sia vicina al Sole, Proxima b riceve un'energia comparabile a quella che riceve la Terra, in modo che la temperatura alla sua superficie possa permettere all'acqua, se c'è, di essere in forma liquida in alcuni punti e quindi di ospitare forme di vita.

Detto questo, la stella Proxima Centauri è una stella rossa, attiva, che bombarda il suo pianeta con i raggi X: Proxima b riceve infatti circa 400 volte più raggi X della Terra. «Ma c'è un'atmosfera che protegge il pianeta da questi raggi? E se una tale atmosfera esiste, contiene gli elementi chimici favorevoli allo sviluppo della vita (ossigeno, per esempio)? E da quanto tempo esistono queste condizioni favorevoli?», sono ora le domande che circolano tra i ricercatori, tra cui anche Christophe Lovis, responsabile delle prestazioni scientifiche e dell'elaborazione dei dati.

«Affronteremo tutte queste questioni con l'aiuto di futuri strumenti che costruiremo appositamente per rilevare la luce emessa da Proxima b, e con lo spettrografo HIRES, che sarà installato sul futuro gigantesco telescopio ELT da 39 metri che l'European Southern Observatory (ESO) sta costruendo in Cile», ha aggiunto lo scienziato.

Una possibile sorpresa - Nel frattempo, la precisione delle misurazioni di ESPRESSO potrebbe portare a un'altra sorpresa.

Il team ha infatti trovato nei dati indicazioni di un secondo segnale, la cui causa non è stata definitivamente stabilita. «Se questo segnale fosse di origine planetaria, questo possibile altro pianeta, che accompagna Proxima b, avrebbe una massa inferiore a un terzo della massa della Terra e diventerebbe così il più piccolo pianeta mai scoperto con il metodo della velocità radiale», ha concluso Francesco Pepe.

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COMMENTI
 

Tarok 3 anni fa su tio
se prendiamo il Tilo del 18:32 forse ci arriviamo.....

Canis Majoris 3 anni fa su tio
Cerco un passaggio per andarci! Questo lo abbiamo quasi distrutto

Dioneus 3 anni fa su tio
Bellissima e interessante scoperta. Non capisco i commenti di chi si legge l'articolo per poi commentare che non interessa. Vi divertite con poco :)

francox 3 anni fa su tio
Ammettendo che riusciremo a viaggiare a 300 000 km/h, basterebbe un viaggetto di 14 400 anni e siamo su.

tazmaniac 3 anni fa su tio
Risposta a francox
Beh in prospettiva di una colonizzazione, visto che il pianeta terra è destinato a non soppportare la crescita umana, direi che è sicuramente una notizia da approfondire e, in caso, valutare possibili progetti spaziali che possano permettere di affrontare un viaggio del genere è ovvio che al momento è fantascienza, ma anni addietro, ti avrebbero preso per pazzo se dicevi che con un oggetto grande come un astuccio, si sarebbe potuto parlare con una persona dall'altra parte del mondo e il tutto, senza fili.

francox 3 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
Verissimo. Però è anche bello saper sorridere. Tra l'altro il mio calcolo è giusto....
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