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CANTONEUna settimana con l'iPhone 13 Pro. Ecco come è andata

29.09.21 - 06:00
Alla scoperta del telefono nato per esprimere al massimo le potenzialità del software
KEYSTONE
Abbiamo testato l'iPhone 13 Pro per una settimana.
Abbiamo testato l'iPhone 13 Pro per una settimana.
Una settimana con l'iPhone 13 Pro. Ecco come è andata
Alla scoperta del telefono nato per esprimere al massimo le potenzialità del software

SAVOSA - Per il terzo anno consecutivo Apple presenta due modelli Pro, l’iPhone 13 Pro e l’iPhone 13 Pro Max. Per la prima volta, però, i due modelli si differenziano unicamente per le dimensioni: il primo ha uno schermo da 6.1 pollici di diagonale, il secondo arriva a 6.7 pollici. Il modello più grande ha lo spazio per una batteria più capiente, per il resto i due modelli sono uguali. Stesso hardware e stesse prestazioni; e anche questa è una novità.

Da una settimana stiamo testando l’iPhone 13 Pro, prima di parlarvi delle novità nascoste al suo interno ci sembra valga la pena dire qualcosa sulle scelte stilistiche fatte da Apple.

Design - Se il design e le forme dei modelli dello scorso anno vi sono piaciuti, a noi molto, gli iPhone 13 vi piaceranno altrettanto dato che i cambiamenti sono davvero pochi. Nel complesso preferivamo le colorazioni dello scorso anno, ma il Sierra Blue disponibile per i modelli Pro, che al termine della Keynote di settimana scorsa avevamo definito “un azzurro sbiadito”, dal vivo fa ben altro effetto. Tra i cambiamenti osservabili va annoverata la tacca presente nella parte alta del telefono, dove si nascondono la fotocamera frontale e il sensore FaceID. Negli iPhone 13 è del 20% più piccola rispetto al passato, apparentemente non è chiaro a cosa serva la riduzione apportata dato che lo spazio guadagnato non viene sfruttato (per esempio ci sarebbe piaciuto leggere la % di carica della batteria). Non ci è dato sapere, ma probabilmente il vantaggio è sfruttato maggiormente all’interno del dispositivo, lasciando più spazio, per esempio, alle fotocamere.

Le ottiche posizionate nel pannello posteriore sono infatti molto più grandi rispetto al passato. Negli iPhone 13 e 13 Mini sono posizionate in diagonale, negli iPhone 12 erano invece allineate in verticale. Se in questo caso più grande fa rima con risultati “più belli”, dal punto di vista delle custodie indica solamente una cosa: nuove cover.

Fotocamere - Delle dimensioni maggiori abbiamo appena scritto, vediamo però in che modo riescono a offrire risultati migliori. Anche quest’anno i modelli Pro avranno tre fotocamere: una grandangolare, una ultra grandangolare e, prerogativa unica dei modelli Pro, il teleobiettivo. Queste però hanno subito un rinnovamento totale. Apple ha inserito ottiche più grandi, ma ha anche aumentato le dimensioni e aggiunto uno stabilizzatore a tutti e tre i sensori che catturano la luce che attraversa le lenti. 

La fotocamera principale, quella con un range di utilizzo maggiore, rimane la grandangolare. Il sensore sul quale registra le immagini “è il più grande mai inserito in un iPhone” e arriva a un valore di apertura di f/1.5; il che vuol dire più luce che arriva ai singoli pixel (1.9 micron, i più grandi mai realizzati) presenti nel sensore.

Nell’ottica ultra grandangolare l’apertura passa da f/2.4 a f/1.8, anche in questo caso molta più luce (+92% rispetto allo scorso anno) e quindi più informazioni da registrare. Il risultato sono foto migliori, immagini meno sgranate con meno rumore grazie anche al nuovo sensore autofocus, decisamente più rapido. Vantaggi che si percepiscono meglio in situazioni di poca luminosità in cui la maggiore rapidità di scatto permette di ridurre le sbavature. Un chiaro contributo arriva anche dalla modalità Deep Fusion che è stata estesa anche a questa fotocamera. In condizioni d'illuminazione ottimali la differenza tra l’iPhone 12 Pro e l’iPhone 13 Pro ci sembra ridursi molto, mentre appare evidente quando la luce si attenua. 

Il teleobiettivo è sempre stata la discriminante che ci ha spinti a preferire la linea Pro. In questi nuovi iPhone è chiaramente ancora presente, ma i miglioramenti apportati rispetto al passato ci sembrano essere di minore entità. Migliorano sia lo zoom ottico (3x), sia quello digitale (15x in modalità foto e 9x in modalità video), ma siccome la perdita di qualità cresce rapidamente una volta superata la capacità delle lenti, questa novità non ci sembra particolarmente intrigante.

Ci piace invece l’idea di Apple di offrire la possibilità di scegliere un proprio stile fotografico da impostare come default. Lo si può fare dal menu impostazioni (selezionando fotocamera e stili) oppure direttamente dall’apparecchio fotografico accedendo al menu preposto che, in aggiunta, offre anche la possibilità di modificare nei dettagli lo stile da applicare all’immagine. Apple parla di stili e non di filtri. La differenza nasce dal modo di agire di iOS15 che non applica un filtro omogeneo all’intera immagine, ma bensì analizza gli elementi presenti in essa applicando in modo mirato le modifiche desiderate. In questo modo, per esempio, si evita che i volti delle persone assumano tonalità strane e poco naturali mentre vengono modificati solo gli elementi di contorno.

Video - Dopo aver introdotto il formato RAW per le fotografie l’attesa era passata all’equivalente per i video, il formato ProRes. In estrema sintesi si tratta di un formato di ottimizzazione a bassa compressione che in fase di post produzione con software come Adobe Premiere Pro o Final Cut Pro X permette ampi margini d’azione per modificare le immagini. Qualità elevata delle immagini che si paga nelle dimensioni dei file generati, anch’essi grandi al punto da giustificare il Terabyte di memoria con cui si può scegliere di equipaggiare il proprio telefono. Al momento però questo formato video non è ancora disponibile, Apple ha comunicato che arriverà più in là durante l’anno.

È invece già presente, la modalità cinematografica che è stata presentata sulla quale Apple ha posto molta enfasi ed è stata presentata come una delle maggiori novità di quest’anno. In questo caso la parte da leone la fa il software che però necessità della potenza di calcolo dei nuovi processori A15 Bionic. Per fortuna non si tratta di un’esclusiva dei modelli Pro, infatti anche chi opterà per i nuovi iPhone 13 Mini e iPhone 13 potrà giocare a fare il regista hollywoodiano. 

Anche in questo caso, come successe quando Apple introdusse le prime modalità Ritratto per le fotografie, ci troviamo davanti a una funzione non ancora pienamente matura che però riesce subito a farci capire la complessità alla base del lavoro di un vero regista. Non fraintendeteci, il primo impatto è molto positivo e l’effetto WOW è quasi garantito, ma in seguito ci si rende conto di alcuni problemi di gioventù. Nei video promozionali mostrati da Apple il software è in grado di effettuare una lettura intelligente delle inquadrature individuando di volta in volta il soggetto “migliore” da mettere a fuoco rendendolo di fatto il fulcro dell’immagine. Per il momento questa “intelligenza” l’abbiamo solo intravista. È chiaro che una parte importante la fa la regia di chi filma, il software da il suo meglio quando i soggetti sono su piani differenti e quindi bisogna pensare all’inquadratura prima di realizzarla. Nella maggior parte dei casi ci siamo accorti di non avere questa abitudine perché non era necessario averla.

Per nostra fortuna esiste però la possibilità di ricorrere alla fase di post produzione. Attivando la modalità modifica il tutto diventa molto facile e intuitivo. Se avete registrato in modalità cinematografica e il risultato non vi dovesse piacere, potete disattivarla completamente. In caso contrario è possibile modificare la profondità di campo per un effetto sfocato più o meno intenso e decidere, secondo per secondo, cosa mettere a fuoco. Tenendo il dito sulla timeline del video questa si estende permettendo una precisione delle modifiche molto maggiore. Fin qui tutto molto bene, cosa ci sembra migliorabile oltre agli automatismi del sistema? Al momento la definizione dei video è limitata a 1080p e 30fps, una risoluzione sufficiente per la maggior parte delle persone, ma troppo poco per farne uno strumento cinematografico Pro vero e proprio. Tutte le informazioni immagazzinate per operare le modifiche in post produzione sono contenute nei metadati, quindi i file registrati in modalità cinematografica rimangono di dimensioni normali. Purtroppo però al momento Apple non ha rilasciate le API che servirebbero a produttori terzi per poter ampliare le opzioni di post produzione al di fuori dell’ecosistema Apple.

Foto Macro - Per la prima volta Apple introduce la modalità Macro aggiungendo una dimensione dal grande potenziale. Sia in modalità foto che in modalità video i risultati che abbiamo ottenuto in questa settimana ci sono sembrati incredibili (restando nel mondo mobile). Al momento non esiste un tasto per attivarla, è sufficiente avvicinarsi a meno di 14 cm dal soggetto per vedere chiaramente il passaggio alla modalità macro. Fino a 2 cm di distanza il soggetto rimane a fuoco e i dettagli risaltano in modo impressionante. Non si tratta ancora di una modalità perfetta, la transizione in entrata e uscita potrebbe essere forse più soft, ma ci sembra già molto ben sviluppata.

Schermo e ProMotion - Apple ha migliorato la qualità dei propri pannelli OLED rendendoli più efficienti e fino al 20% più luminosi. La vera novità di quest’anno è però ProMotion che arriva finalmente anche sugli iPhone professionali. Per i meno esperti si tratta della frequenza con la quale l’iPhone aggiorna le immagini sullo schermo che ha ripercussioni sulla leggibilità dell’immagine stessa e sulla fluidità delle animazioni e delle immagini in movimento. Queste andranno da un minimo di 10 Hz (ossia 10 immagini al secondo) quando l’immagine rimane fissa, a un massimo di 120 Hz. Nel caso stessimo guardando un film dalle piattaforme digitali più diffuse questa si adatterà automaticamente allo standard cinematografico di 24 Hz. Sarebbe infatti inutile, oltreché inutilmente dispendioso per la batteria, avere un valore superiore rispetto alla velocità con la quale sono state realizzate. Grazie a ProMotion il valore di refresh delle immagini si adatta alla velocità con la quale le nostre dita si muovono sullo schermo quando facciamo scorrere le immagini o i testi. Testi e immagini rimangono così ben definite anche quando si muovono, all’aumentare della velocità con la quale le scorriamo sullo schermo aumenta anche il tasso di aggiornamento dello schermo mantenendone la leggibilità.

Batteria e iOS15 - Apple ha comunicato che entrambi i modelli Pro hanno una batteria più grande rispetto ai precedenti modelli aumentando di 1.5 e 2.5 ore la durata giornaliera dei due nuovi modelli. Per diverse ragioni la settimana trascorsa con il nuovo iPhone 13 Pro non è stata esemplare per arrivare a una conclusione “scientifica” sulla reale durata della batteria. Empiricamente parlando segnaliamo che anche nei giorni caratterizzati da un utilizzo più intenso non siamo mai arrivati a zero, ma più in la potremo magari essere più precisi. 
In più occasioni durante questa recensione abbiamo parlato di software e di quanto l’hardware contenuto in questo nuovo telefono sia importante per esprimere al meglio le potenzialità dei programmi o delle applicazioni realizzate. Talvolta però le applicazioni migliori non sono quelle più esose di risorse.

Riassumere le caratteristiche del nuovo iOS15 in poche righe è impossibile, ciononostante abbiamo scelto due novità del nuovo sistema operativo che migliorano l’esperienza di utilizzo complessiva e lo fanno spingendo l’utente a utilizzare meno e meglio il proprio telefono. La prima è la modalità Focus: le opzioni e le regolazioni disponibili sono tante e tali da permettere una sua reale integrazione nella vita quotidiana. Personalmente abbiamo trovato molto utile la modalità lavoro che si attiva autonomamente quando si arriva al lavoro e grazie alla quale si riducono drasticamente gli stimoli non indispensabili. Altrettanto apprezzata è la possibilità di filtrare e organizzare in momenti precisi della giornata la consegna (e lettura) delle notifiche in arrivo dalle nostre applicazioni, così da non venire continuamente subissati da notifiche di ogni genere.

Upgrade o non upgrade? - Ed eccoci infine alla solita domanda. Il nuovo telefono giustifica un aggiornamento. Anche quest’anno non esiste una risposta assoluta. Le variabili da considerare possono essere molte, noi abbiamo semplificato concentrandoci essenzialmente su due di queste: il prezzo e la generazione del vostro attuale telefono. I prezzi rimangono di fascia alta se non addirittura solo per professionisti, si va dai 1129.- CHF per l’iPhone 13 Pro con 128 GB (finalmente una dimensione minima ragionevole) ai 1737.- CHF per avere 1 TB di memoria interna (i modelli Max a parità di memoria costano 100.- CHF in più). Senza voler spendere queste cifre si può sempre acquistare un iPhone 13 o iPhone 13 Mini scendendo al di sotto dei 1000.- CHF. Bisogna però ricordare che non si tratta di prodotti d’entrata, ma bensì del top attualmente in commercio. 

Il secondo elemento da considerare è il balzo avanti che potreste fare acquistando uno dei nuovi iPhone 13 (e ribadiamo che non è affatto indispensabile andare sulla linea Pro). L’invito è quindi a ragionare sul reale utilizzo che fate del vostro attuale telefono per cercare di farvi un’idea di come potrebbe migliorare la vostra esperienza di utilizzo con i nuovi telefoni, partendo magari proprio dalle nostre considerazioni.

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