L'aggiornamento delle tariffe di posteggio, comunicato lo scorso 9 agosto, ha fatto scattare un'interrogazione di Lorenzo Jelmini
BELLINZONA - Allineandosi a quanto fatto da molti datori di lavoro, nonostante l'invito del Consiglio di Stato a non ribaltare automaticamente la tassa di collegamento sui propri collaboratori, il Cantone (che rientra nei 194 "grandi generatori di traffico e d'inquinamento", ndr.) ha comunicato lo scorso 9 agosto, tramite circolare interna, un aumento delle tariffe che, per alcuni, potrà toccare i 900 franchi all'anno.
Una misura di certo non trascurabile, che andrà a penalizzare in modo particolare «chi proviene dalle regioni discoste del nostro Cantone o chi lavora a turni e non può che recarsi al lavoro con mezzi propri» ha sottolineato Lorenzo Jelmini, deputato PPD al Gran Consiglio, presentando al Consiglio di Stato un'interrogazione nella quale si chiede se il Cantone sia tenuto o meno a versare «a se stesso» tale tassa e, in caso, quale sarà l'ammontare dell'intero importo.
Inoltre, considerando l'entità di questo «aggiornamento» delle tariffe, il Gran Consigliere intende chiedere se questo sarà applicato unicamente a chi fa uso di un posto auto in un posteggio con oltre 50 postazioni o indistantemente a tutti i dipendenti con posto auto, così come conoscere quale sia l'effettiva incidenza della tassa sull'aumento notificato e se è prevista una compensazione per chi utilizza l'auto per motivi professionali.
Infine, Jelmini volge lo sguardo anche verso le alte sfere del Cantone, chiedendo se il ribaltamento della tassa di collegamento riguarderà o meno anche i Consiglieri di Stato.