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BELLINZONADelcò-Petralli: «Non ripetiamo gli errori del passato»

27.05.16 - 12:38
La deputata in Gran Consiglio ritiene fondamentale calcolare anche le esternalità negative dello sviluppo economico e introdurre un nuovo indicatore per il Ticino
foto TiPress
Delcò-Petralli: «Non ripetiamo gli errori del passato»
La deputata in Gran Consiglio ritiene fondamentale calcolare anche le esternalità negative dello sviluppo economico e introdurre un nuovo indicatore per il Ticino

BELLINZONA - «Il Ticino ha bisogno di un nuovo indicatore che misuri il benessere della popolazione». È quanto afferma la deputata in Gran Consiglio per i Verdi del Ticino Michela Delcò Petralli nella mozione presentata questa mattina, in cui viene richiesto di effettuare una stima delle esternalità negative legate allo sviluppo economico ticinese.

I costi sociali - Dal 2005 al 2013 il numero di aziende attive nel cantone è aumentato di 15mila unità, per un totale di oltre 31mila posti di lavoro, dei quali oltre 25mila a tempo pieno. Uno sviluppo che però non ha avuto le dovute ripercussioni positive sul livello d'occupazione. «Il numero di disoccupati è più che raddoppiato», passando da 8400 unità nel 2004 a oltre 20mila, e toccando in particolare i giovani e gli over 45. «L’esclusione di molti lavoratori residenti dal mercato del lavoro e le retribuzioni spesso troppo basse hanno fatto lievitare le spese sociali» afferma la deputata, che aggiunge come siano in aumento anche le «persone occupate a tempo pieno o parziale» in assistenza perché «non riescono a mantenersi da sole».

Le esternalità "invisibili" - Un'altra voce da prendere seriamente in considerazione sono le esternalità non visibili. «I costi esterni al traffico gravano sulle collettività» nella misura di almeno 1850 franchi pro capite in Ticino, una media superiore del 20% rispetto a quella nazionale secondo l'unico studio realizzato nel 2001. A questi si sommano 60 milioni di franchi di costi sanitari per le polveri fini generate dal traffico.

Un indice di misurazione ad hoc - Il nuovo indice dovrà quindi considerare tre criteri: la tutela dell'ambiente, il buon governo e uno sviluppo economico responsabile e durevole. «Se vogliamo davvero risanare la situazione delle casse cantonali è importante capire quali spese gravano sui contribuenti e chi le causa».

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