Fabio Schnellmann, insieme ad altri 5 cofirmatari, ha interrogato il Consiglio di stato in merito alla scelta di invitare o non invitare membri religiosi all'inaugurazione di AlpTransit
BELLINZONA - La presenza dell’imam all’inagurazione di AlpTransit non smette di far discutere. A questo proposito Fabio Schnellmann, gran consigliere PLR, ha inoltrato un’interrogazione in merito alla scelta di invitare l’imam di Wil e San Gallo, Bekim Alimi.
Secondo il liberale è inammissibile che 400’000 cittadini svizzeri di religione musulmana, in un giorno dove il mondo guarda alla Svizzera, siano rappresentati dall’imam Bekim Alimi. Il problema, secondo Schnellmann, è che questo imam rappresenterebbe non più dello 0,5% della comunità musulmana. «Costui è membro della UIAS (Unione degli imam albanesi della Svizzera) e parla essenzialmente a praticanti albanesi. Quindi a un piccolo gruppo che è anche in costante contatto con i predicatori formati in Arabia Saudita per diffondere il wahhabismo e salafismo nelle moschee in Svizzera e in altri paesi europei» si legge nel testo dell’interrogazione. Inoltre Alimi non sarebbe un imam moderato «come dimostrano le sue frequentazioni: ad esempio si è accompagnato all’imam di Pristina Shefqet Krasniqi, capo religioso della Grande Moschea di Pristina, accusato e incarcerato reo di aver sfruttato la propria autorità religiosa per aver attirato centinaia di reclute da più paesi europei per spingerle a trasferirsi in Siria ed Iraq al fine di battersi a favore del Califfato» scrive Schnellmann. Ma nel testo dell’interrogazione si legge anche che l’imam «è in stretti rapporti con il Consiglio centrale Islamico Svizzero dell’Imam salafita Nicholas Blancho e appare molto spesso sui loro canali Youtube».
La decisione è, sempre secondo il gran consigliere liberale, «discutibile perché legittima agli occhi del mondo nel nostro paese una visione non moderata dell’Islam», e che mette in imbarazzo i cittadini Svizzera di religione musulmana che «sono nella stragrande maggioranza leali e laboriosi membri delle nostre comunità», ma soprattutto il nostro Cantone «non può essere il palcoscenico per queste personalità e quindi la decisione assunta deve essere riconsiderata nel rispetto dello stato di diritto e della sicurezza nazionale in grave pericolo».
Nel testo dell’interrogazione viene inoltre ricordato che non tutti i rappresentanti delle religioni presenti in Svizzera sono stati invitati, come ad esempio per la religione protestante.
Fatte queste premesse, Fabio Schnellmann chiede al Consiglio di Stato se intenda intervenire invitando a rivedere la scelta, anche per capire quali siano i criteri che sono stati adottati per le scelte delle comunità religiose invitate.
Cofirmatari: Graziano Crugnola, Alessandro Cedraschi, Fabio Kaeppeli, Franco Celio e Andrea Giudici