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Prato LeventinaTeleferica del Tremorgio “impazzita”, entra in funzione il blocco automatico

21.07.22 - 06:30
Una cabina dell'impianto leventinese non ha rallentato in prossimità della stazione d'arrivo, e c'è stato un impatto.
Aet
Teleferica del Tremorgio “impazzita”, entra in funzione il blocco automatico
Una cabina dell'impianto leventinese non ha rallentato in prossimità della stazione d'arrivo, e c'è stato un impatto.
Il racconto: «Sembrava non voler rallentare». La direzione rassicura: «La manutenzione è garantita da controlli giornalieri».

TREMORGIO - Una giornata iniziata all'insegna dello svago e del divertimento è terminata con un finale al cardiopalma. 

Domenica 17 luglio, durante le ultime corse serali della teleferica del Tremorgio, si sono verificati diversi malfunzionamenti dell'impianto che hanno portato una delle cabine, ad accelerare fino a sbattere contro le sbarre metalliche di protezione della stazione d'arrivo di Rodi Fiesso. Sara (nome noto alla redazione) al momento dell'impatto si trovava all'interno, con il suo compagno e i tre bimbi.

I primi "campanelli d'allarme" - Dopo quattro ore di camminata, verso le 18, la famiglia si è recata presso la stazione della teleferica in cima al Tremorgio per poter scendere a Valle. «All'andata», ci racconta, «ci abbiamo messo tra i cinque e gli otto minuti a salire con la funivia fino in cima. Mentre al ritorno, il viaggio è durato molto di più».

I momenti prima dell'incidente - «Vi era una comunicazione costante fra gli addetti dell’impianto. Le persone in fila ci hanno riferito di aver sentito dire ai dipendenti che vi era un problema con la batteria, probabilmente un sovraccarico» spiega Sara.

Nelle stazioni di risalita, oltre al personale che aziona l’impianto, all'esterno vi sono due persone che verificano costantemente il corretto funzionamento della struttura. Uno si trova a valle e uno a monte e restano in contatto attraverso la radio: «Non eravamo preoccupati, funzionava tutto un po’ a rilento ma andava bene; sul Tremorgio si stava benissimo grazie all’aria fresca, e quindi non ci potevamo lamentare».

Il brusco riavvio e la paura - Al momento di salire a bordo Sara e la sua famiglia erano tranquilli: «Il personale presente ci rassicurava sul fatto che ciò che stava accadendo era normale e non dovevamo preoccuparci», racconta.

Ma quando finalmente si trovano all'interno della cabina, i protagonisti della vicenda vivono attimi spaventosi. Nell’ultimo tratto della funivia, passato uno dei piloni centrali che sostengono la struttura, la famiglia inizia ad avvertire che qualcosa non va e che la cabina stava procedendo troppo velocemente.

Il lieto fine - La famiglia e le altre persone all’interno, otto in totale, iniziavano già a intravedere i tetti delle macchine nel parcheggio, ma la cabina non dava segno di volersi fermare: «A un certo punto il sistema è stato bloccato dagli addetti. Abbiamo sentito chiaramente dalla radio presente all’interno della cabina che se non si fosse azionato il freno d’emergenza saremmo finiti contro la stazione d’arrivo», continua Sara. 

Dopo l’arresto forzato, l’impianto è stato fatto ripartire per percorrere l’ultimo pezzo del tragitto. La cabina ha continuato così la sua corsa contro le sbarre di ferro messi come misura di sicurezza davanti al vetro della stazione d’arrivo: «Anche se nessuno è rimasto ferito, l’impatto è stato violento, tutti l'hanno percepito», conclude Sara.

Le spiegazioni dell'azienda

I toni della vicenda vengono però smorzati da Corrado Rossini, responsabile impianti di produzione di AET, che assicura: «Nessuno è stato messo in pericolo». Secondo Rossini «domenica non è successo niente di particolare, semplicemente, la cabina - su cui viaggiava la famiglia - è andata ad appoggiarsi sul fine corsa di sicurezza dell’impianto», piuttosto che rallentare come di consueto.

«In questi momenti, con un forte afflusso di persone e temperature anomale possono intervenire dei sistemi di sorveglianza automatici che entrano in azione da soli, bloccando la teleferica» ha spiegato. Rossini ribadisce che nessuna persona è stata messa a rischio, nonostante i problemi dell’impianto. Soprattutto perché «la manutenzione è garantita da controlli giornalieri, settimanali e mensili, oltre che da controlli effettuati annualmente da terzi, esterni quindi all’azienda. Ci sono più livelli di sicurezza che garantiscono l’incolumità dei passeggeri».

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COMMENTI
 

LuganoPregassona 1 anno fa su tio
...tutte le volte che ho utilizzato la teleferica, sempre e solo un addetto a valle ! anche il fine settimana tra il 08-10.07.2022 quando la teleferica è stata bloccata diverse volte per vento...
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