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CANTONE"Mai voltare le spalle e fuggire"

24.03.14 - 07:32
Due aggressioni in pochi giorni e sui padroni dei cani è bufera. «Mai coi vostri animali nei parchi pubblici» dice l’esperto
Keystone
"Mai voltare le spalle e fuggire"
Due aggressioni in pochi giorni e sui padroni dei cani è bufera. «Mai coi vostri animali nei parchi pubblici» dice l’esperto

LUGANO - Dalla bimba azzannata al volto giovedì in un parco di Figino alla notizia, riferita ieri dal Caffè, di un Dobermann al guinzaglio che mercoledì ha ferito seriamente un padre e il figlio alle Bolle di Magadino. Due episodi che purtroppo danneggiano anche chi sa gestire i cani con professionalità e competenza. «Sappiamo bene che i prossimi mesi saranno un inferno» commenta Paolo Riva presidente della Società cinofila Lugano.

Proprio perché molti si saranno già trovati nella sgradevole situazione di imbattersi in un cane lasciato libero, abbiamo chiesto all’istruttore come ci si comporta, ma soprattutto cosa non va fatto. «Esistono – premette Riva – delle indicazioni generali, che funzionano meglio, ma non è detto che funzionino sempre. Bisogna evitare di scappare, non effettuare movimenti bruschi e soprattutto non dare le spalle all’animale. Evidentemente la responsabilità è dei proprietari dei cani, però chi li incontra deve pensare prima di tutto alla propria sicurezza». Sulla convivenza tra cani e umani nei parchi pubblici, Riva è categorico: «In questi luoghi non solo il cane va tenuto al guinzaglio, ma proprio non ci deve andare! Le persone hanno il sacrosanto diritto di non temere per la loro incolumità e parlo da cinofilo». Dunque la classica replica “al fa nagott”, non fa niente...? «Non esiste. Meglio per te, ma tu lo leghi. La gente non deve sentirsi mai in pericolo. Dopo tutto c’è anche il diritto di non amare i cani».

Spesso chi non sa educare un cane, non mostra migliori doti coi propri figli. «Mi è capitato ai corsi di vedere ragazzini che si comportano in modo disastroso. Quando rendi attenti i genitori sul fatto che il cane sta mostrando segni d’insofferenza, mi sono sentito rispondere: “Ah, ma glielo dica lei che a me non dà retta”. Purtroppo è qualcosa che accade di frequente. Vado spesso in Svizzera interna e non c’è un bambino che mi tocca il cane senza chiedere. In Ticino, invece, si avvicinano e mettono le mani. La differenza è marcatissima». 

Tornando al caso di Figino, un cane che azzanna una persona è recuperabile? O si dovrà, per usare un brutto termine, addormentarlo? «Parli di eutanasia. Innanzitutto il vecchio mito del “gusto del sangue” va sfatato. In casi simili c’è una risposta categorica.  Un cane che compie un’aggressione senza che essa sia un atto estremo va soppresso, perché è un cane che non fa differenze.  Prima di aggredire il cane manda tutta una serie di segnali, meno segnali vi sono e più l’animale è da considerare a rischio. Adesso, con le nuove regole, dovrebbe succedere che al primo incidente di morso il cane venga messo sotto la lente e non solo in caso di recidiva. L’eutanasia è una delle possibilità nei casi estremi» conclude l’istruttore.

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