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LUGANOQuelle soluzioni ai problemi terrestri che giungono dallo spazio

30.06.23 - 06:31
Sostenibilità, gestione delle risorse e perfino il riciclo dell'urina. Se n'è parlato in un workshop unico nel suo genere svoltosi a Lugano.
School of disruption
Quelle soluzioni ai problemi terrestri che giungono dallo spazio
Sostenibilità, gestione delle risorse e perfino il riciclo dell'urina. Se n'è parlato in un workshop unico nel suo genere svoltosi a Lugano.

LUGANO - Una visione. Un'utopia. Un nuovo modo di concepire l'architettura. Con lo sguardo rivolto oltre l'infinito. Verso l'universo. Sembra incredibile ma dallo spazio possono arrivare tante soluzioni ai problemi della Terra. Ad esempio come affrontare progetti all’insegna della sostenibilità, come gestire le risorse e perfino come riciclare l’urina. Ed è con questa attitudine innovativa che diciassette partecipanti provenienti da quindici nazioni diverse hanno affrontato il workshop di architettura spaziale organizzato nelle scorse settimane da School of disruption a Villa Sassonia a Lugano.

I progetti - Durante la settimana in Ticino i partecipanti - divisi in quattro team - sono stati impegnati a progettare sistemi architettonici spaziali che potrebbero avere un impatto positivo anche sulla Terra. Con sfide future, ma non così remote. Hanno infatti dovuto pensare alla ricostruzione e al recupero di opere umane distrutte da disastri naturali, a edificare abitazioni in condizioni di desertificazione estrema oppure a trovare soluzioni all'esaurimento delle risorse terrestri.  

La soluzione viene da lassù - Per School of Disruption, gli studi spaziali devono infatti essere usati come ispirazione per risolvere questi e altri problemi terrestri. «Siamo al lavoro - ci spiega la Project Manager Paola Sonni - per formare una nuova classe di professionisti che possa trasferire nella progettazione terrestre tecnologie e approcci maturati negli Space Studies, preziosi per migliorare sostenibilità ed efficienza nell’utilizzo delle risorse».

Le astronavi - Un concetto, questo, ripreso anche da Angelo Vermeulen, professore all'Università TU Delft la più grande e antica università tecnica olandese. Il biologo ha infatti esposto il concetto relativo ad astronavi multi-generazionali che viaggiano verso stelle lontane. «So che può sembrare inverosimile ora», ammette il ricercatore. «Tuttavia questo esercizio teorico fornisce preziose intuizioni applicabili alla Terra. Un'astronave è un ambiente autonomo, che sostiene la vita per un lungo periodo periodi con risorse limitate. La sua natura chiusa impone un'estrema sostenibilità, portando a soluzioni affascinanti. Ispira lo sviluppo di un'architettura organica e adattabile che si evolve e ricicla le risorse. Dove i rifiuti vengono riciclati e un ecosistema artificiale fornisce sostentamento».

Dallo spazio alla Terra - Ma se quella (de)cantata da Vermeulen è musica del futuro, di progetti "spaziali" che sono già "atterrati" sul nostro Pianeta ce ne sono già parecchi. Come ha ricordato il responsabile del progetto di ricerca MEliSSA dell'Agenzia spaziale europea (ESA) Cristophe Lasseur. «Nel corso degli anni, i sistemi di supporto vitale nello spazio si sono evoluti per affrontare la gestione delle risorse». Le sfide principali? Il riciclaggio di acqua, urina e aria. Con le soluzioni che si sono rivelate interessanti anche sulla Terra. «Abbiamo già raggiunto traguardi significativi», sottolinea Lasseur, citando il riciclaggio dell'acqua negli edifici europei. «Inoltre - ricorda - siamo stati pionieri nel riciclaggio dell'urina in fertilizzanti o utilizzandola per la disinfezione dei servizi igienici. Abbiamo anche fatto passi da gigante nell'implementazione di bio-facciate, coltivando microrganismi fotosintetici sulle facciate degli edifici».

Visioni che hanno trasformato il mondo e che lo trasformeranno ancora di più in futuro. Come quelle di Maria Antonietta Perino, Direttrice di Thales Alenia Space. «L'esplorazione e la scoperta sono sempre state radicate nel mio essere, nella mia essenza», ha raccontato durante il workshop. «Oggi, essere qui mi ha aperto gli occhi sulle innumerevoli possibilità che si prospettano per l'umanità nei regni dello spazio. Diventare un astronauta è una sfida, un'opportunità senza pari. Tuttavia, è altrettanto cruciale che adempiamo alle nostre responsabilità di esseri umani proprio qui sulla Terra. Sforziamoci di applicare le conoscenze e le intuizioni che abbiamo raccolto durante le nostre discussioni a Lugano alla nostra vita quotidiana, migliorando il benessere di ogni individuo del pianeta».

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COMMENTI
 

Tracy 10 mesi fa su tio
Tutti venditori di sogni per migliorare il benessere di ogni individuo del pianeta eppure a me sembra che andiamo sempre peggio.
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