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MURALTO«Non puoi fare leggere ai ragazzi certi mattoni»

26.04.22 - 23:42
Stefano Gilardi, presidente del FestivaLLibro, lancia la terza edizione del grande evento culturale.
Ti-Press
«Non puoi fare leggere ai ragazzi certi mattoni»
Stefano Gilardi, presidente del FestivaLLibro, lancia la terza edizione del grande evento culturale.
La presenza di Dacia Maraini rappresenta un valore aggiunto. Ma sono tanti gli ospiti illustri. Tra cui la traduttrice Stella Sacchini che si occupa di semplificare la lingua nei testi letterari.

MURALTO - «Se metti a un ragazzo sul tavolo un mattone di 600 pagine scritto in un italiano complicato, sicuramente non te lo legge. Ma se gli proponi una lettura moderna e stimolante le possibilità sono tantissime». È con queste parole che Stefano Gilardi presenta la terza edizione del FestivaLLibro di Muralto, evento di cui è presidente. Un appuntamento che rappresenta una sorta di "fratellino" del Festival del film di Locarno. E che sembra raccogliere sempre più consensi. «Quattro le sedi di quest'anno – sottolinea Gilardi –. Dal palazzo dei congressi al palazzo San Vittore, senza dimenticare gli spazi (aule e palestra) dell'istituto scolastico. Le danze si aprono giovedì 28 aprile e si andrà avanti fino a domenica primo maggio».

Dacia Maraini ed Eveline Hasler – Il tema di fondo è quello della diversità. Quindici libri presentati dagli autori, quattordici case editrici. Un occhio di riguardo per le pubblicazioni locali. Con uno sguardo internazionale. L'ospite più attesa è probabilmente la scrittrice italiana Dacia Maraini che interverrà nella serata di sabato. «Citerei anche la presenza della glaronese Eveline Hasler, autrice de "L'ultima Strega" in Ticino pubblicato da Armando Dadò Editore. E poi quella della traduttrice Stella Sacchini. La sua specialità è di ridisegnare testi di romanzi scritti in lingua antica o demodé per renderli fruibili al mondo contemporaneo, in particolare alle nuove generazioni». 

«Semplificare il linguaggio» – Gilardi tiene tantissimo a quest'ultimo aspetto. «È fondamentale. Prendiamo ad esempio il "Piccole Donne" del 1868. Oggi con la lingua di allora non lo leggerebbe nessuno. Eppure è sempre un classico che tira. Semplificare il linguaggio è un tema sempre più d'attualità. Lo vediamo anche nella comunicazione politica, sanitaria, medica. L'efficacia della comunicazione e l'attualizzazione del linguaggio stanno proprio nel come si costruiscono le frasi. Senza dilungarsi, ma badando al sodo. Quello di sabato pomeriggio alle 14.15 sarà sicuramente un incontro costruttivo sotto più punti di vista». 

Spazio anche al cinema – Il legame col Festival del film di Locarno si nota anche grazie alla proiezione di alcune pellicole. Su tutte quella dedicata a Ligabue, il pittore maledetto. Un film dal titolo "Volevo nascondermi" che è stato premiato a Berlino. «Fa parte della nostra missione. Avvicinare il pubblico a uno spirito critico. Alla valutazione di un'opera a 360 gradi». Ci saranno inoltre atélier per bambini, per ragazzi, per adulti. E letture al buio, per ipovedenti, per ciechi e anche per persone vedenti. «Un modo per vivere un'esperienza diversa». 

«Viva la cultura» – Il conto alla rovescia è ormai partito. Primo grande appuntamento in agenda la conferenza di giovedì sera. Con lo storico Lorenzo Planzi a raccontare i rapporti tra la Svizzera e il Papa. «Siamo stracontenti – conclude Gilardi –. Sarà una grande edizione dopo due anni di stop forzato. Viva i libri, viva il cinema, viva la cultura». 

Tutti i dettagli su www.festivallibro.ch.

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