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Gli auguri del vescovo Lazzeri nel secondo Natale di pandemia

Don Valerio invita a reagire ad «una situazione che sembra non voler cambiare»
Gli auguri del vescovo Lazzeri nel secondo Natale di pandemia
Tipress
Il vescovo Valerio Lazzeri
Gli auguri del vescovo Lazzeri nel secondo Natale di pandemia
Don Valerio invita a reagire ad «una situazione che sembra non voler cambiare»
LUGANO - Anche Maria e Giuseppe hanno dovuto fare i conti con uno Stato che ha imposto loro di andare a registrarsi per il censimento. «Si mettono in viaggio e affrontano la precarietà. Non trovano immediatamente lo spazio dove far nasce...

LUGANO - Anche Maria e Giuseppe hanno dovuto fare i conti con uno Stato che ha imposto loro di andare a registrarsi per il censimento. «Si mettono in viaggio e affrontano la precarietà. Non trovano immediatamente lo spazio dove far nascere il loro figlio primogenito». In ogni epoca le persone sono confrontate con delle imposizioni, ricorda oggi il vescovo Monsignor Valerio Lazzeri, in un videomessaggio diffuso in occasione del Natale.

Usciamo da un anno di tante, forse troppe, parole e il vescovo ne è consapevole: «Non abbiamo voglia di sentire lunghi discorsi in questo tempo così travagliato. Tuttavia non ho voluto rinunciare a farvi arrivare una parola di augurio, di vicinanza e di affetto in questo secondo Natale di pandemia». Il primo pensiero di don Valerio va ai malati, a coloro che li curano e alle loro famiglie.

A quanti vivono la pressione di una situazione che non sembra voler cambiare, il vescovo rivolge un invito: «In questo Natale possiamo ritrovare il coraggio di rimetterci in piedi, possiamo ritrovare il motivo profondo per cui non possiamo rinunciare a rendere più umana la nostra vita e quella dei nostri fratelli».

Il videomessaggio evoca infine «la speranza, la fiducia e la possibilità di credere che c’è un legame che ci unisce al di là di tutte le nostre diversità. Il legame più forte, quello che ci viene dal fatto di essere figli di un unico Padre, figli nel Figlio. In quel bambino che ci viene offerto a Betlemme vogliamo riconoscere la nostra vocazione umana e la nostra chiamata alla pienezza della felicità e della condivisione. Buon Natale a tutti!» conclude il vescovo.

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