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CANTONEVietato ai minori: il monopattino elettrico è "roba da grandi"

23.09.21 - 06:00
I monopattini elettrici sono vietati ai minori di 14 anni. Ma spesso i genitori non lo sanno
tipress
Vietato ai minori: il monopattino elettrico è "roba da grandi"
I monopattini elettrici sono vietati ai minori di 14 anni. Ma spesso i genitori non lo sanno

LUGANO - Trottinette, kickboard, monopattini elettrici che dir si voglia. Ai ticinesi piacciono tanto, forse un po' troppo. Li comprano anche ai propri figli, non sapendo che il regalo rischia di sfociare in una multa. 

La Polizia comunale di Lugano ha condotto controlli di sensibilizzazione sugli usi impropri dei nuovi veicoli "lenti", che spesso lenti non sono. Tra i problemi rilevati c'è anche l'età di alcuni conducenti. Sotto i 14 anni la legge vieta l'utilizzo degli e-scooter sulla pubblica via. Tra i 14 e i 16, è consentito solo con una licenza M.

«I giovanissimi utilizzano questi veicoli in aree private oppure in spazi chiusi quali ad esempio i parchi, in compagnia dei genitori talvolta ignari delle regole e delle leggi vigenti» spiega il primo tenente Mauro Maggiulli. Le constatazioni sono state finora «poche» e i baby-conducenti non sono stati multanti, ma «ammoniti, istruiti sull'utilizzo del veicolo e infine invitati a proseguire a piedi senza più salire sul mezzo».

La guardia comunque rimane alta, con «particolare interesse per i veicoli manomessi e la circolazione sul marciapiede». Se un minore viene "pizzicato" su un e-scooter senza licenza M o prima del 14esimo compleanno, la PolCom contatta i genitori e il Magistrato dei minorenni, «quindi la procedura verrà trasmessa per competenza alla Polizia cantonale». Il minore viene convocato in Commissariato per redigere il verbale - sempre accompagnato dai genitori - e la sanzione viene decisa dall'ufficio cantonale competente.

Non si sgarra dunque. Ma prima della sanzione viene la sensibilizzazione. «Spesso i conducenti non conoscono la legge, o la conoscono solo in parte» osserva Maggiulli. «Colti in fallo, spesso affermano di non avere ricevuto sufficiente informazione su cosa è o meno consentito fare. Un ruolo importante nella comunicazione in questo senso, oltre alle istituzioni, lo potrebbero giocare i venditori». 

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