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CANTONEVotazioni federali, le reazioni ticinesi

29.11.20 - 16:01
Se da "sinistra" c'è delusione per le due bocciature, i partiti di destra si dicono felici del risultato
tipress (archivio)
Votazioni federali, le reazioni ticinesi
Se da "sinistra" c'è delusione per le due bocciature, i partiti di destra si dicono felici del risultato

LUGANO - Non tardano ad arrivare le prime reazioni in merito alla doppia bocciatura delle due iniziative "Per imprese responsabili" (che il Ticino aveva invece accolto con il 54,2% dei consensi) e “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico” (bocciata dal 55,2% dei ticinesi).

PS: «Doppia delusione» - «Una doppia delusione», per il PS Ticino che, tuttavia, si trova a constatare come la metà degli elettori, compresi quelli del canton Ticino, non voglia «più vedere le aziende svizzere violare i diritti umani e distruggere l'ambiente all'estero senza subire nessuna conseguenza».

Per il PS è chiaro che il No di oggi «non è un lasciapassare gratuito per le grandi imprese svizzere e si impegnerà affinché esse rispettino le regole e assumano la loro responsabilità!».

Per quanto riguarda il No all'iniziativa sul commercio bellico «un voto positivo avrebbe contribuito a creare un mondo più pacifico», dichiara il co-presidente del PS Ticino Fabrizio Sirica. «Il denaro della Svizzera continuerà così a cofinanziare le guerre di questo mondo. Non ci dovremo quindi sorprendere se molte persone si vedranno ancora costrette a fuggire dalle zone di guerra», conclude.

UDC: «Scongiurato gravi danni» - Di tutt'altro avviso è l'UDC, che si rallegra per il rigetto delle iniziative «dell’estrema sinistra». «Le cittadine e i cittadini - si sottolinea in una nota stampa - hanno così scongiurato gravi danni alle imprese svizzere e agli istituti di previdenza. Del fatto che il risultato sia stato di misura, sono corresponsabili alcune associazioni economiche, prima fra tutti Economiesuisse: questa è la fattura che paghiamo perché non osano distanziarsi con coraggio dai rossoverdi».

L’UDC prende atto con sollievo anche del NO all’iniziativa "Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico". «Le cittadine e i cittadini hanno così rafforzato la sicurezza della Svizzera e inflitto uno scacco a chi vorrebbe abolire l’esercito. Perché questo è e rimane l’obiettivo finale del Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE), che aveva lanciato questa iniziativa».

PPD tra i due fuochi - Tra i due fuochi il PPD. Se da una parte prende atto «con dispiacere» della bocciatura dell’iniziativa sulle imprese e si auspica che il controprogetto «possa soddisfare le richieste dell'iniziativa e non resti solo un buon auspicio»; per quanto riguarda il finanziamento du materiale bellico si dice «soddisfatto». «I cittadini hanno compreso che gli strumenti proposti dall’iniziativa erano estremi. La Svizzera infatti vieta già oggi il finanziamento diretto di materiale bellico», conclude.

Obbiettivi nobili, ma non così - «La maggioranza del popolo e dei Cantoni ha fortunatamente respinto la pericolosa iniziativa “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico”», sottolinea invece Marco Martino, Coordinatore del comitato interpartitico cantonale. «Il Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE) ha provato per l’ennesima volta ad indebolire l’Esercito svizzero, ma anche questa volta senza successo», prosegue.

«L’iniziativa - prosegue Martino - aveva sicuramente dei nobili obiettivi, come un mondo più pacifico e la lotta alle principali cause di migrazioni forzate. Tuttavia, gli strumenti per realizzarli erano sbagliati e si spingevano troppo oltre. La quota rigida del 5% avrebbe reso più costoso l’investimento di denaro della nostra previdenza per la vecchiaia e avrebbe gettato a mare le comprovate strategie d’investimento dei regimi pensionistici statali e professionali. Le richieste estreme del GSsE avrebbero causato molti problemi, come la limitazione degli i vestimenti e il considerevole aumento della burocrazia e dei costi. Le nostre rendite sarebbero, inoltre, diventate più incerte, in un momento in cui le nostre pensioni si trovano di fronte a grandi sfide».

Martino ha poi parlato con soddisfazione anche del respingimento dell'iniziativa "Per imprese responsabili": «L'iniziativa avrebbe rappresentato un boomerang sia per i
paesi terzi in cui le nostre imprese operano, che per la stessa piazza economica della Svizzera. Tutto questo proprio nel bel mezzo della peggior crisi economica degli ultimi decenni».

L'iniziativa, secondo Martino, avrebbe avuto «gravi conseguenze sia nei paesi terzi in cui le nostre imprese operano che in Svizzera». «Ma fortunatamente», ha concluso Martino, «il popolo non si è lasciato ingannare da un testo dell’iniziativa che non lasciava spazio ad interpretazioni».

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COMMENTI
 

Güglielmo 3 anni fa su tio
UNA cosa mi ha dato estremamente fastidio, l'esternazione della Gysin alla TSI con la quale mette in discussione il nostro sistema di votazione oramai, a suo modo di vedere, vetusto (del 1848) dove per un'iniziativa con doppia maggioranza, un piccolo cantone ha lo stesso peso di un grande cantone (..magari è il momento di cambiare....). Ecco io vorrei dire alla Signora che pur comprendendo la sua frustrazione per sconfitta (e ne vivrà altre) di sciacquarsi la bocca con il sapone di Marsiglia prima di esternare delle fregnacce simili. Considerato che siede in parlamento, provo vergogna per lei e tristezza per noi Ticinesi che mandiamo certi elementi a rappresentarci. Il NOSTRO sistema funziona, tutti i cantoni hanno lo stesso peso ed è appunto per il motivo che quando si cerca di modificare la costituzione serve la doppia maggioranza, è un bene che sia così. Il Canton Appenzello non ha lo stesso peso del Canton Zurigo lei dice (che tristezza), come dire che i piccoli cantoni fondatori della svizzera a questo punto che stiano zitti e lascino decidere alle grandi città dove avete il vostro zoccolo "duro", si fa per dire. C'è una scritta nella sala del consiglio nazionale che le consiglio di cercare e leggere bene, UNO PER TUTTI TUTTI PER UNO. Prova a toccare questo principio, dai provaci......

Tato50 3 anni fa su tio
Risposta a Güglielmo
Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda visto che sotto ho praticamente scritto la stessa cosa !!! Io ho sentito anche la Carobbio ribadire questo concetto e questi sono i nostri "onorevoli" che mandiamo a Berna. Vergogna e verde di rabbia la Gysin !!!! È un po' come quelli che vincono una votazione con il 54 % dei SI e poi dicono che dobbiamo tenere conto anche di quell'altra percentuale che ha votato NO. Nausea e i fermo qui !!!!

Tato50 3 anni fa su tio
@@@@Francesco Cec Moretti !!!! Che cavolo hanno a che fare i rifugiati con la votazione odierna. O hai sbagliato Blog o.........lasciamo perdere ;-(

Tato50 3 anni fa su tio
Il due di coppia con timoniere ( Carobbio, Gysin e Marti ) se tutto va bene non hanno nulla da ridire ; se va male ............ Siccome un'iniziativa prevede di cambiare un articolo della Costituzione ci vuole la doppia maggioranza ( votanti e Cantoni ). Siccome i Cantoni hanno bocciato le loro iniziative, bisogna cambiare e togliere la maggioranza dei Cantoni ma tener conto solo dei voti espressi dal popolo. Se tutto andava bene non si sarebbero sognate di "sparare" una cavolata del genere ma si sa che c'è sempre qualcuno che non sa perdere. Quanto poi sento la Carobbio che dice "il voto di Appenzello non conta come quello di Zurigo" mi risulta che gli abitanti del primo citato sono anch'essi cittadini svizzeri e nel loro piccolo contribuiscono a pagare lo stipendio delle "madame". Quindi accettate il voto anche se avete il rospo in gola e preparatevi ad un'altra "randellata" quando si andrà a votare per gli aumenti del carburante ecc. ecc.

vulpus 3 anni fa su tio
Stranamente la democrazia è rispettata solo quando il popolo deve votare in una certa maniera. Ma il popolo non è bestia. Ha purtroppo misurato sulla sua pelle le conseguenze di queste iniziative accattivanti, emotivamente molto toccanti che portano il cittadino a dire: si effettivamente è così. Poi quando queste modifiche istituzionali entrano in vigore, ci si arrabatta per mitigarne le catastrofiche conseguenze . Si vorrebbe essere i primi della classe per che cosa? Siamo ben coscienti che non lo siamo e non lo saremo mai, perchi compromessi sarebbero troppi. Questi politici che sanno solo guardare a una politica, non mondiale, ma europea, non riescono a vedere oltre il proprio naso, cercando di imitare la carta europea, che nessuno dei paesi facenti parte ne rispetta minimamente i principi.Basta colpevolizzare i cittadini e la democrazia. Ci vuole maggiore rispetto per i cittadini e la Svizzera.

Nmemo 3 anni fa su tio
Sempre grande l’ego del Dick (con carriera targata PLR - la presidente nazionale del partito dell’economia andrà fiera dell’amico politico), che non si è fatto alcun scrupolo a mettersi nella scia dl prof. Ziegler (da sempre combattuto poiché più rosso del rosso). Per lui è nobile lavarsi politicamente la coscienza con limitazioni che non risolvono alcun problema a livello planetario e contestualmente penalizzano l’economia locale. La maggioranza dei Cantoni ha risposto con un secco no! Il neo presidente PLRT, che di pulizie in casa ne deve fare tante, dovrebbe espellere dal Partito il Dick che fa politica contraria e contro i principi del Partito.
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