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LUGANOLa rivoluzione tecnologica sostituirà i medici?

05.12.19 - 08:45
Scienza, coscienza e fantascienza. La rivoluzione che cambierà il nostro modo di vivere è in corso. Nei prossimi 50 anni non sappiamo dove ci porteranno tutte le tecnologie innovative create dall'uomo
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Giovanni Pedrazzini, co-primario del Cardiocentro e professore all'Usi
Giovanni Pedrazzini, co-primario del Cardiocentro e professore all'Usi
La rivoluzione tecnologica sostituirà i medici?
Scienza, coscienza e fantascienza. La rivoluzione che cambierà il nostro modo di vivere è in corso. Nei prossimi 50 anni non sappiamo dove ci porteranno tutte le tecnologie innovative create dall'uomo

LUGANO - Il Prof. Giovanni Pedrazzini, co-primario al Cardiocentro Ticino e presidente della Società Svizzera di Cardiologia, fa una panoramica tra passato, presente e futuro.

Il tasso di mortalità cardiovascolare è in netta diminuizione. Perché?
«Beneficiamo chiaramente dell'aiuto del progresso a tutti i livelli, anche se non si possono dimenticare i pionieri che hanno scalato montagne insormontabili per dare la svolta. Ero un bambino di 7 anni quando il chirurgo sudafricano Christiaan Barnard effettuò il primo trapianto di cuore, nel 1967. Il paziente morì dopo un mese, ma Barnard, con il suo coraggio e la sua incoscienza, cambiò per sempre la cardiologia mondiale».

Cinquant'anni dopo l'evoluzione continua in maniera esponenziale. Come la vive?
«Da medico mi limito a dire che è un periodo molto prolifico per l'umanità dal punto di vista scientifico. Assistiamo alla “convergenza delle conoscenze”, un fenomeno che non c'era negli anni '60 e '70, in cui il cardiologo capiva solo di cuore e non di informatica. Oggi, grazie ad un grado di conoscenza generale notevolmente sviluppato in ogni ambito, il risultato dello scambio di nozioni trasversali è superlativo».

L'eccellenza del singolo è dunque superata?
«Sì, senza dubbio. Anche Leonardo da Vinci, uno dei più grandi cervelli della storia umana, non riuscirebbe a reggere il confronto di oggi, perché ci sono tante teste che vanno oltre la sua straordinaria intelligenza. Come uno sciame d'api, che è nettamente più forte di una sola ape, limitata nel suo lavoro in quanto unica».

Dove si pone l'intelligenza artificiale?
«Il termine di intelligenza artificiale è applicato quando una macchina simula funzioni cognitive come l’apprendere ed il risolvere problemi: in certi campi, soprattutto in determinati ambiti diagnostici come la radiologia, sta già superando l’efficienza umana e presto potrebbe sostituirsi all’uomo».

Quali sono le novità principali della tecnologia nel vostro ambito?
«Nel campo degli interventi cardiologici cosidetti percutanei, quindi mediante l’introduzione di strumenti attraverso i vasi sanguigni, già oggi l’anatomia cardiaca può essere ricostruita tridimensionalmente utilizzando la sovrapposizione e la fusione di tecniche radiologiche multiple come la sonografia, la radiologia convenzionale e la tomografia computerizzata. In futuro, la robotica potrebbe consentire anche di effettuare interventi a distanza».

E il pacemaker?
«In origine, nel 1950, si portava su di un carrello ingombrante, oggi esiste già quello senza cavi. Il futuro potrebbe essere un sistema minuscolo attaccato direttamente al cuore con una batteria autoricaricabile con l’energia di movimento del nostro corpo».

Una delle grandi invenzioni si chiama esoscheletro.
«Un paziente 52.enne, in carrozzella fino a due anni fa, riesce oggi a camminare (con l'ausilio di bastoni) grazie a questo apparecchio di ingegneria di altissimo livello, con cui l'uomo trasmette gli impulsi direttamente alle sue gambe».

I costi della salute aumenteranno?
«No, le previsioni parlano di un calo minimo del 10%. E anche il tasso di mortalità continuerà a diminuire».

Il suo cuore per i bambini della Guinea-Bissau

“Confesso che questi cambiamenti scientifici che si prospettano all’orizzonte, e che non esito a definire una vera rivoluzione, possono far paura. Per la prima volta la figura centrale dell’uomo sta per essere messa seriamente in discussione. Il ruolo della coscienza individuale e collettiva servirà ad aiutarci nella scelta della direzione che sarà giusto prendere”. Giovanni Pedrazzini, primo e unico presidente ticinese della Società Svizzera di Cardiologia, co-primario del Cardiocentro e professore all'Usi, ci proietta in un mondo quasi fantascientifico, di cui nessuno realmente conosce i confini, ma è cosciente che i prossimi cinquant'anni costituiranno una nuova svolta epocale dello sviluppo scientifico, e che porteranno ad una ridefinizione del ruolo dell’uomo nel “creato”: “Per sua natura l’uomo tende ad avvicinarsi a Dio, inteso anche come conoscenza ultima delle leggi naturali che ci governano; ma mai si è lavorato con tale intensità ed efficacia alla costruzione della torre di Babele”. Sposato con Marialuisa e padre di quattro figli, nel tempo libero si dedica con la Fondazione Bambini Cardiopatici nel Mondo al “suo” progetto in Guinea-Bissau, che prevede il trasferimento e l'ospedalizzazione in Svizzera di bambini cardiopatici dello stato centroafricano.

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