Una nuova legge introduce dei limiti ai grotti ticinesi. Patatine, lambrusco e vitello tonnato saranno banditi. Cosa ne pensano esercenti e clienti? Abbiamo fatto un sondaggio
LUGANO - Patatine sì, patatine no. In futuro, solo i grotti che offrono veramente prodotti del territorio potranno fregiarsi di questa denominazione tipica, in Ticino. Lo dice la nuova legge sugli esercizi alberghieri e la ristorazione (Lear) approvata dal Parlamento. La norma impone ai grotti che vogliono chiamarsi tali di evitare, ad esempio, vitello tonnato, lambrusco e patatine fritte.
Il sondaggio - Soprattutto in merito a queste ultime, i pareri però si dividono. Cosa ne pensano gli esercenti e soprattutto i clienti? Secondo un sondaggio condotto da tio.ch/20minuti, la maggioranza risicata si schiera a favore delle patatine. Per il 41 per cento dei partecipanti vanno «abbinate alla cucina tipica» mentre il 9 per cento, in loro assenza, cambierebbe addirittura ristorante. Il 49 per cento invece sostiene che in un grotto andrebbero vietate.
«Inquinano la cucina tipica» - Anche gli esercenti sono divisi. Da una parte i “puristi” della cucina ticinese Doc: «Offriamo le patate al forno, se non sta bene i clienti vadano al fast food» provoca uno chef. «Questi prodotti inquinano la cucina tipica». Dall'altra i gestori, che fanno i conti con il portafogli. «Le patatine fritte sono molto richieste dalla clientela famigliare» e «senza quest'offerta faremmo molta fatica» spiega un ristoratore.
Gastroticino approva la legge - Il direttore di Gastroticino Massimo Suter, dal canto suo, approva la legge: «Negli ultimi anni in Ticino abbiamo assistito al dilagare di ristoranti che si definiscono grotti solo per questione di brand, serviva una norma a tutela della qualità». In questo il sondaggio gli dà ragione: il 52 per cento dei partecipanti definisce «necessaria e urgente» una norma a tutela della cucina tipica ticinese. A uno su tre è capitato «spesso» di non distinguere un grotto da un ristorante qualunque, per il menù. Al 45 per cento «qualche volta».