Otto franchi per due ore: continua il salasso negli autosili. Preoccupato il portavoce del TCS Renato Gazzola. Più moderato il direttore di ACS Gianmarco Balemi. Il video tra la gente
LUGANO – Otto franchi per un paio d’ore in autosilo. Li ha dovuti sborsare un cliente di un parcheggio sotterraneo privato nel centro di Lugano. Un salasso vero e proprio. Sintomo di un trend in atto ormai da anni. «Posteggiare in città – dice Renato Gazzola, portavoce del Touring club svizzero – sta sempre più diventando un lusso nella Svizzera italiana». Colpa, o merito, a seconda dei punti di vista, anche della politica. «Che – ammette Gianmarco Balemi, direttore della sezione ticinese dell'Automobile Club Svizzero – in molti casi spinge la gente a lasciare l’auto a casa e a recarsi nei centri con i mezzi pubblici».
Parlano gli utenti – Quanto costa oggi parcheggiare l’auto negli autosili della Svizzera italiana? Dall’autosilo Balestra di Lugano (pubblico) a quello di Piazza del Sole a Bellinzona, passando da quello di Via Bossi a Chiasso e da quello della stazione di Locarno-Muralto (privati). Le telecamere di 20 minuti/tio.ch hanno raccolto le voci degli utenti delle strutture. Ne è uscito un misto di rabbia e di rassegnazione. Anche se non manca chi ritiene adeguate le tariffe in vigore.
Anche i Comuni vogliono fare cassa – «Gli autosili gestiti dai Comuni – spiega Gazzola – hanno un andamento dei prezzi più o meno regolare. E giocano molto sulle fasce orarie. I privati allettano gli automobilisti con offerte particolari. La prima ora costa poco. Poi il prezzo aumenta esponenzialmente. La situazione nel ramo privato è un po’ fuori controllo. E anche i Comuni cercano di fare soldi».
La sfida del futuro – Balemi è un po’ più moderato. «In fondo nei centri delle città della Germania, o a Zurigo, si paga anche di più. Già adesso trovo che molte strutture nella Svizzera italiana espongano i prezzi in maniera trasparente. E che in internet una persona possa informarsi adeguatamente su quanto andrà a spendere in un determinato autosilo. La sfida della politica sarà quella di trovare il giusto compromesso tra la mobilità privata e quella pubblica. Con autosili o parcheggi ben piazzati vicino alle stazioni di bus e treni. E con prezzi accettabili».
Una scelta forzata – «Il problema – ribatte Gazzola – è che nelle ore di punta i mezzi pubblici sono stracolmi. In altri casi mancano le coincidenze». Tradotto: diversi automobilisti sono praticamente obbligati a ricorrere all’autosilo. «Arrivando a spendere anche diverse centinaia di franchi al mese».
L’ombra della tassa di collegamento – Ma il problema del prezzo dei parcheggi non riguarda di certo solo gli autosili. Gazzola non nasconde la sua preoccupazione: «A giorni dovrebbe arrivare la decisione del Tribunale federale sulla tassa di collegamento. Presto anche chi ha il posteggio sul luogo di lavoro potrebbe dovere pagare di più. E paradossalmente potrebbe costare di meno ricorrere al già costoso autosilo. Se andiamo avanti così, in futuro in Ticino potrà posteggiare solo chi è benestante. E non è giusto».