Usato come pergola esotica, da qualche tempo riesce a riprodursi spontaneamente. È da tenere sotto controllo per il rischio invasività
LUGANO - Un acero montano letteralmente strangolato da una liana, i segni dell’aggressione appaiono evidenti sul tronco. È questa l’immagine che apre l’ultimo bollettino dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl). La foto è stata scattata nel Canton Nidvaldo e l’assalitore è una pianta ben conosciuta anche alle nostre latitudini: il kiwi, o Actinidia deliciosa.
In Ticino il clima aiuta - Questa pianta da frutto, originaria della Cina ha già creato problemi in alcuni angoli del mondo. «In particolare in Nuova Zelanda, dove è stata introdotta per essere coltivata è diventata invasiva», spiega il biologo Nicola Schönenberger, che ha segnalato situazioni di propagazione del kiwi anche in Ticino. «In Svizzera da 10-15 anni si iniziano a vedere pianticelle nate spontaneamente, soprattutto in Ticino dove il clima è mite. Il kiwi è una pianta che ama il caldo», spiega.
Attenzione, non allarme - «Stiamo osservando l’inizio di un fenomeno, che potrebbe diventare problematico, come potrebbe non diventarlo», spiega Schönenberger. «Ho segnalato al Wsl che in Ticino ne osservo sempre di più e sempre più grandi. Non c’è da creare allarmismo, ma dobbiamo stare attenti, osservarne lo sviluppo». Per il momento, quindi, si tratta più di studiare che combattere. «Il consiglio non è nemmeno quello di abbandonare la coltura del kiwi».
Un ciclo completo - Certo è che la pianta è riuscita anche in Ticino a cavarsela con le sue gambe. «Trovare un kiwi in mezzo a un bosco, significa che la pianta è riuscita a fare frutti, da cui i semi si sono dispersi, probabilmente grazie a qualche animale, e questi semi in natura riescono a crescere e generare una pianta intera». Dove troviamo il kiwi in Ticino? «L’ho osservato in particolare lungo i fiumi e lungo le rive dei laghi. Anche in alcuni boschi, lontano dai giardini da cui potrebbe essersi propagato».
Liane problematiche - Se di preoccupazione si può parlare, questa deriva dalle caratteristiche della pianta. Essendo rampicante tende a soffocare gli altri abitanti del bosco. «Le liane legnose possono creare dei problemi, perché tendono a coprire tutto». Ma sarà il kiwi il prossimo pericolo per i nostri boschi? «Non si sa, sul radar abbiamo decine di specie, a priori è impossibile dire quale di queste diventerà problematica. La certezza è che prima o poi quella invasiva arriverà».