Si riaccende la polemica tra taxisti e si allunga l’ombra degli Ncc italiani
LUGANO - "Siamo stufi, non ne possiamo più di questa palese disparità di trattamento. Anche noi abbiamo famiglia, dobbiamo lavorare per portare il cibo in tavola. O le cose cambiano o non so cosa potrà succedere nelle prossime settimane", è questo il grido di molti tassisti luganesi. Ma cos’ha fatto saltare la mosca al naso ai tassametristi? "C’è stato, nelle scorse settimane, un simposio medico al Palazzo dei Congressi – ci dicono –. Abbiamo notato una cosa molto strana e, per noi, non corretta. Corso Pestalozzi è stato reso accessibile, durante il periodo di questo importante convegno ai taxi... già... a quelli A". Un cartello infatti campeggiava sotto il divieto posto poco dopo la Pensilina dei bus. "A noi questo non va bene? Perché loro hanno potuto lavorare, e bene, durante quel periodo? Vogliamo capire cos’è successo. In fondo potevamo avere l’accesso pure noi. Siamo o non siamo tassisti? Ci sono delle disposizioni penalizzanti nei confronti dei Taxi privati".
L’ombra degli Ncc italiani - "Per non parlare – continuano – degli Ncc (Noleggio con conducente) italiani. Lugano ne è stata invasa per quel periodo. Ma le autorità non controllano? Ce ne siamo accorti noi che c’erano Ncc che dormivano nel loro taxi e sostavano tutta la notte nei posteggi cittadini. È uno scandalo".
La polizia spiega: "Tutto in regola" - "È vero – sostiene il Vice comandante della polizia comunale Franco Macchi –, i Taxi A potevano transitare dalla Pensilina, verso il Palazzo dei congressi, transitando su Corso Pestalozzi. Ma la loro associazione ha chiesto il permesso e noi lo abbiamo concesso in occasione di questa manifestazione. È un’eccezione, non è di certo la regola. Queste deroghe sono già state date negli anni passati ma... eccezionalmente. Inoltre, i Taxi A, hanno dovuto rispettare delle regole particolari. Su Corso Pestalozzi, infatti, il traffico stradale entra in conflitto con quello pedonale".