L'idea dei Giovani Liberali Radicali Ticinesi resa nuovamente attuale dal fatto di sangue di Locarno
BELLINZONA - La proposta, non nuova, arriva dai Giovani Liberali Radicali Ticinesi, che l'avevano lanciata tempo fa ed era stata pure appoggiata dal Congresso del PLRT nel gennaio di quest'anno, e giudicata favorevolmente, in queste ore, dal capogruppo PLR in Gran Consiglio Christian Vitta.
La proposta è quella di creare un centro per giovani problematici, "una struttura per giovani che delinquono, quello che in passato, tralasciando il politicaly correct, era chiamato riformatorio" scrivono i Giovani Liberali Radicali Ticinesi.
Perché una simile proposta? "Perché in Ticino - viene spiegato con un comunicato stampa - non abbiamo le strutture necessarie e facciamo finta di rivolgerci oltre Gottardo: infatti, viste le lunghe liste d’attesa e i costi importanti della permanenza, solo i casi più gravi trovano risposta. Così facendo non solo la legge altro non è che un semplice pezzo di carta, ma viene minato – è questo il problema – il necessario lavoro rieducativo e di reintegrazione che permette al giovane, dopo aver sbagliato, di assimilare le basilari regole comportamentali sulla via di una formazione professionale: in breve, di riappropriarsi costruttivamente del proprio futuro".
La struttura non è da intendere nel suo aspetto repressivo, "ma - ci tengono a sottolineare i Giovani Liberali Radicali Ticinesi - riabilitativo e rivolto al futuro: la persona, il giovane, l’uomo, il bene della nostra società è al centro della nostra proposta. Ben venga dunque il centro di contenimento per giovani problematici – e che venga! – ma non dimentichiamoci di coloro che oltrepassano la soglia della legalità: anche loro meritano il nostro aiuto".