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TICINOPolitica, poltrone e gossip: le ultime voci di corridoio

26.09.05 - 07:29
Ti Press
Politica, poltrone e gossip: le ultime voci di corridoio

LUGANO - Ecco seconda puntata della
che, con l'avvicinarsi delle elezioni cantonali del mese di aprile 2007e delle federali del mese di ottobre dello stesso anno, diventerà unappuntamento periodico. La campagna elettorale per il 2007 è infattiiniziata da tempo. E comunque in Ticino, gli intrecci per le poltroneche contano - anche a livello comunale - non mancano mai. Così come glispifferi che li anticipano, li commentano e li portano sulla bocca ditutti.

La corsa a Berna: il caso Lombardi

Gliintrecci si fanno fitti. E non stiamo a riassumere quanto sussurravanoi corridoi nelle scorse settimane. Aggiungiamo solo due particolari. Mamolto, molto piccanti.

Il primo: molto verosimilmente ilsenatore PPD Filippo Lombardi quest'autunno sarà chiamato dietro ilbanco degli imputati dalla procuratrice pubblica Maria Galliani. E seil processo a Lombardi finirà in una condanna di detenzione allora peril suo seggio in Senato si andrà alle elezioni anticipate. Se Lombardinon finirà in gattabuia, invece, la questione è aperta. Ma quel chesembra sicuro, or'ora, è che Lombardi, in vista del 2007, non siricandiderà.

Ed a questo punto - e questa è la seconda voce -entrano in gioco due grandi amici del locarnese. Due amiconi dai tempidel Liceo Papio. Pare infatti che il presidente del PLR GiovanniMerlini e quello del PPD Fabio Bacchetta-Cattori vogliano mettersi inlista - in coppia - per il Senato. Sembra una fiaba tolta direttamentedalle pagine di Cuore: due amici, dai banchi del Liceo, a quelli delSenato. Ma su queste cose c'è poco da scherzare. E questa al momento èl'ipotesi più accreditata per il dopo-Lombardi. Certo però c'è sempre,in casa PPD, da fare i conti con il monello. Ed in casa PLR con ladecisione definitiva di Dick Marty. Continuerà? Smetterà?


La corsa al Consiglio di Stato: il caso Borradori

Dettoche Marina Masoni (PLR), Gabriele Gendotti (PLR), Patrizia Pesenti (PS)e Luigi Pedrazzini (PPD) si ricandideranno e nessun analista dipolitica cantonale osa predire loro una eventuale trombatura, un solocaso resta aperto: Marco Borradori che farà? Si ricandiderà oppure no?E se si ricandiderà sarà sostenuto solo dalla Lega o anche dall'UDC?

"Abbiamoinvitato Giuliano Bignasca al nostro congresso, ma non è venuto. Unatteggiamento strano per un presidente di partito della nostra area.L’UDC ha comunque una sua dignità e nel 2007 si presenterà al voto dasola. Siamo pronti a sostenere Marco Borradori, ma solo se sipresenterà con una lista uninominale, quindi non su quella della Lega".Questo ha dichiarato alla stampa ticinese il presidente dell'UDC PaoloClemente Wicht.

"Una sortita quantomeno avventata", haribattuto, con toni insolitamente pacati, Giuliano Bignasca sulMattino, ricordando a Wicht che se Marco Borradori si ricandiderà nel2007 "sarà solo in una lista dove sarà presente la Lega dei Ticinesi".E comunque vada, ha aggiuto il Nano, "le previsioni politiche di Wichtdi sicuro non ci spaventano".

La lista congiunta tra Lega ed UDC,che sembrava dovesse essere ratificata ad ottobre, è ancora in altomare. Wicht e Bignasca per ora bisticciano. Riusciranno a trovarequesto benedetto accordo? I corridoi dicono di si, in nome di MarcoBorradori. La decisione dell'UDC comunque sarà resa nota entrodicembre. Wicht, infatti, sostiene che la base del partito debba essereinformata per tempo.

La corsa al Gran Consiglio e le elezioni comunali di Bellinzona, Lugano e Chiasso

Iniziamodal PLR. Sembra che vogliano lasciare il Gran Consiglio, scrivevamo,Edo Bobbià, Tullio Righinetti, Claudio Suter, Abbondio Adobati eDaniele Lotti. Ebbene se per i primi quattro non ci sono ancoraconferme ufficiali, per il quinto è arrivato un primo segnale didisamoramento dalla causa politica. Daniele Lotti ha infatti confermatoche lascerà la presidenza del PLR a Bellinzona. Lotti dunque se ne va,ma le grane, in casa PLR, a Bellinzona, non sono finite. Mentre iltoto-presidente prosegue, infatti, nel Municipio della capitale lequerelles continuano a farla da padrone. Finora si diceva che DanieleLotti doveva andarsene. Ora che ha rassegnato le dimissioni invece siafferma che non vuole affrontare in modo invasivo la lotta fratricidada tempo in atto tra il sindaco Brenno Martignoni ed i municipaliliberali.

Probabilmente, si sussurra ancora, per prendere il postodi Lotti sarà scelto un candidato di buon senso al quale si chiederà dicondurre il partito fino alle prossime elezioni comunali. Ma a quelpunto saranno fuochi d'artificio, perché già si sente parlare di listeciviche. E non solo in casa liberale. L’opposizione all’inceneritore diGiubiasco ha infatti creato, a Bellinzona, una situazione irreale:molti elettori voteranno le persone e non i partiti. Insomma, leprossime elezioni comunali, nella capitale, si preannunciano come unvero e proprio terremoto politico.

E sempre per quanto riguardale comunali, segnaliamo che a Lugano si sussurra che il sindaco GiorgioGiudici, per motivi di salute, potrebbe anche non ricandidarsi. Inpole, per sostituirlo, ci sarebbe l'attuale vicesindaco PLR ErasmoPelli. Ma è sicuro che la tentazione "Borradori sindaco di Lugano",tira gola in casa Lega ed UDC.

Dopo aver parlato di Bellinzona eLugano non potevamo inoltre evitare di ficcare il naso in quel diChiasso, dove per il sindaco Moro i tempi si fanno duri. Infatti sel'iniziativa su piazza Indipendenza avrà successo - e le firme raccoltein questi giorni sono già parecchie - prima o poi si andrà a votare equesta sembra essere una buona occasione per tutti quelli che voglionodimostrare il malcontento verso i vertici municipali che è presentenella cittadina di confine su svariati aspetti.

Altro tema caldo,a Chiasso, è la fusione con Vacallo e Morbio Inferiore. Ebbene gliabitanti di quest'ultimo comune sembrano ad oggi poco convinti dellabontà dell'operazione di aggregazione. E, se anche questo progetto nonvenisse portato a buon successo, sembra che il capo dell'esecutivochiassese non si ripresenterà. Spazio da subito al cognato di buonafamiglia? Sembra proprio di si. Se invece la fusione riuscirà ClaudioMoro si ripresenterà per la poltrona della nuova "Grande Chiasso", main questo caso dovrà superare la concorrenza di un pezzo da novanta:Edo Bobbià. Anche all'estremo sud del Ticino, insomma, sono in attograndi giochi di potere.

In casa PPD segnalavamo come uscentidal Gran Consiglio Armando Boneff, Oviedo Marzorini, Alex Pedrazzini eConsuelo Allidi-Cavalleri. A questi aggiungiamo oggi Francesca LeporiColombo, Paolo Beltraminelli e Fiorenzo Robbiani che - per statuto -dopo 16 anni dovrebbero lasciare. Togliamo invece dalla lista deipartenti il vignettista Armando Boneff, che a quanto pare pensa diripresentarsi.

Passiamo al PS. Lasceranno il Parlamento siaMario Ferrari che Marino Truaisch. Marina Carobbio è destinata a Bernadove rimpiazzerà Franco Cavalli ed a norma di statuti, nel gruppo PS,non potrebbero ripresentarsi anche Raoul Ghisletta ed Iris Canonica.Che si rispettino gli statuti, però, è ancora tutto da vedere. Certo selo faranno, il gruppo socialista sarebbe il più rinnovato di tutti,grazie a statuti che furono proposti e portati avanti dai giovani diqualche anno fa. Vedremo, il prossimo congresso elettorale del PS inquesto senso si prospetta piuttosto divertente. I corridoi però - ed ilprecedente della rinuncia a ricandidarsi al Consiglio di Stato diPietro Martinelli insegna - sussurrano che in genere in casa PS glistatuti si rispettano.

Ed ora uno sguardo a destra: i deputatileghisti Rodolfo Pantani, Luciano Poli e Pierre Rusconi non avranno piùspazio sulla lista del Nano, ma Rusconi potrebbe rientrare in gioco conl'UDC, per il resto in casa Lega è calma piatta. Tra gli UDC, invece,degli attuali sei gran consiglieri sono in due ad essere in forse:Gianfranco Soldati, che potrebbe lasciare per limiti di età, ed UmbertoMarra, che da parte sua non sentirebbe più il furore di un tempo, in unUDC che si sta trasformando sempre più in una costola della destraeconomica liberista luganese dove a contare sono ormai solo i collettibianchi. Un UDC, per intenderci, dove una figura smarcatamente didestra come Gianfranco Montù era ormai troppo ingombrante per nonessere epurata.

Gossip a 360 gradi: tra Comano e la Curia

AComano si dice che il direttore della RTSI Remigio Ratti voglialasciare entro il 2007. La pensione lo aspetta. C'è poi chi dice che alsuo posto si siederà un altro pipidino di peso. E chi invecepreferirebbe che al suo posto non venisse invece messo nessuno. Leultime voci sostengono infatti che un direttore della TSI ed uno dellaRSI bastano ed avanzano. Da tre direttori ...a due, insomma. E ladifferenza, sostengono i più maliziosi, nemmeno si vedrebbe.

Sisussurra poi che il direttore della RSI Jacky Marty ne ha fatta unadelle sue, stavolta grossa, e verrà inviato a Berna, versante SSR SRGIdée Suisse, e che il suo posto sarà preso dal direttore di Rete DueLorenzo Sganzini.

Ed infine si mormora che il direttore delGiornale del Popolo Claudio Mésoniat, se il Vescovo glielo chiederà,resterà ancora alla testa del foglio della Curia, lasciandodefinitivamente il posto in RTSI.

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