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FEDERALI 2023Sì a una nuova cassa malati pubblica purché non introduca nuovi balzelli

20.10.23 - 13:03
Kevin Pidò, candidato al Consiglio nazionale per la Lega dei Ticinesi.
KEVIN PIDÒ
Fonte KEVIN PIDÒ
Sì a una nuova cassa malati pubblica purché non introduca nuovi balzelli
Kevin Pidò, candidato al Consiglio nazionale per la Lega dei Ticinesi.

Sono anni che la Lega dei Ticinesi lotta per un sistema pubblico di casse malati che offra un’alternativa. Ebbene, ora che il continuo aumento dei premi ha raggiunto cifre pesanti per il ceto medio e medio-basso, anche altre forze politiche chiedono seriamente di valutare una cassa pubblica. Meglio tardi che mai. Il problema a mio parere ha raggiunto le dimensioni di un’ingiustizia sociale. I motivi per cui bisogna cambiare sono noti.

Come il fatto che il sistema attuale genera un numero spropositato di “colletti bianchi” gestire (e guadagnare) sulla salute della gente: manager e consiglieri d’amministrazione degli assicuratori malattia. Non ci sarebbe nulla di male (offrono un servizio), il problema è che formano una lunga serie di doppioni e quindi una moltiplicazione di costi inutili provocati dagli organi dirigenziali, con singoli assicuratori che arrivano ad avere centinaia di consiglieri d’amministrazione. Che spesso fanno lobby in politica. Tradotto: tutelare lo status quo è “spennare” il più possibile il popolo.

Varare una cassa pubblica federale unica (ed eventualmente casse malate pubbliche nei cantoni) permettere di snellire il sistema e far pagare meno tutti. Come il nuovo sistema debba essere organizzato nel dettaglio andrà studiato al momento opportuno. Intanto è fondamentale che non introduca nuove tasse. Proporre soluzioni che vanno nuovamente a pesare sul borsellino del ceto medio o medio-basso non ha senso, visto che l’obiettivo è ridurre il peso economico sui cittadini, famiglie in primis.

Se ne parlò nel 2003 con l’iniziativa popolare “la salute a prezzi accessibili”, promossa dall’area progressista. Questo modello aveva un grave difetto: prevedeva che i premi venissero finanziati per il 60% dal reddito, per il 15% dalla sostanza e per il restante 25% tramite l’IVA. L’iniziativa avrebbe dovuto inoltre consentire di portare la quota dell’IVA fino al 50% in caso di bisogno. Sotto il concetto “No, a nuove imposte sulla salute” i partiti borghesi ritennero l’iniziativa “ingiusta, inutile e pericolosa”. Il popolo li seguì e affossò la proposta alle urne il 18 maggio del 2003: dissero “no” quasi i tre quarti dell’elettorato e la totalità dei cantoni.

Attraverso una cassa unica pubblica, si potrebbe pure, e finalmente, capire a quanto ammontano le riserve miliardarie accumulate dalle casse private e mai ridistribuite ai cittadini (almeno in parte). Per questi e altri motivi la Lega dei Ticinesi - attraverso il consigliere nazionale Lorenzo Quadri - ha presentato un postulato al Consiglio federale per chiedere di allestire un rapporto che valuti da un lato la creazione di un'assicurazione malattia unica e pubblica a livello nazionale e, dall’altro, la formazione di casse malati pubbliche cantonali. È la strada giusta.

Kevin Pidò, candidato al Consiglio nazionale per la Lega dei Ticinesi.

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COMMENTI
 

Voilà 6 mesi fa su tio
Per le prestazioni di base dovrà essere una cassa malati unica, i privati potranno assicurare delle prestazioni complementari. Non è possibile mettere in concorrenza una cassa malati pubblica, obbligata ad assicurare tutti, con una cassa malati privata che ha la possibilità di rifiutare pazienti troppo costosi (Malattie croniche, anziani, pazienti con malattie pregresse con rischio di recidiva), e magari anche di buttare fuori assicurati quando iniziano a costare.

Voilà 6 mesi fa su tio
Quadri dimentica di dire che altre due votazioni per una cassa malati unica sono state osteggiate dalla destra ed alla fine bocciate nel 2007 e nel 2014. Andrebbero bene delle casse cantonali ma, per ridurre i costi delle cure, con un sistema centrale federale per il controllo dei prezzi e della qualità delle cure, che gestisca tariffe delle prestazioni, mandati di prestazione e costi dei farmaci. Il problema resta nella pianificazione, sempre dipendente da referendum e da campanilismi.

Golf67 6 mesi fa su tio
Rilasciate ora interviste su cosa e come dovrà essere la cassa malati pubblica. Perché quando saranno in pochi a decidere come stabilire i premi, vedremo i sorci verdi e giù tutti a lamentarsi!!

Yoebar 6 mesi fa su tio
Viviamo tutti nello stesso paese che dovrebbe essere democratico, purtroppo non abbiamo tutti lo stesso trattamento e gli stessi diritti, in primis il fatto che ci sono cittadini di categoria 1, 2 , 3 , ecc. Stiam qua ogni anno, e questo succede unicamente in Ticino, a discutere dell’imposta di circolazione, ce ne vuole una a livello Svizzero, ho la stessa macchina di un mio amico che abita nel Canton Soletta, io pago 700.-, lui 320.-. Triste ed ingiustificabile.
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