Paolo Dova, candidato al Consiglio nazionale per Movimento per le Valli del Ticino.
Nato quale voce di critica e resistenza, al nostro Movimento qualcuno sembra offrire apposta delle occasioni per reagire. L’ultima in ordine di tempo è la nuova tassa sui distillati imposta dal Dipartimento Istituzioni che sembra dar seguito ai disposti della Legge federale sull’alcool.
Stando a questa novità chi vende distillati in forza di un permesso speciale rilasciato dai Municipi dovrà pagare una tassa al Cantone di almeno 50.-.
Forse questo nuovo balzello è stato pensato per i vari Rabadan o Festival di rinomanza internazionale ma si è dimenticato, e ti pareva, che le nostre valli sono mantenute vitali da una miriade di associazioni e Pro Loco che organizzano delle piccole feste popolari per poter racimolare qualche soldo da poi investire nella valorizzazione di mulini, cappelle, sentieri e quant’altro. E se solo vendono un caffè corretto grappa, quale ringraziamento il Cantone fattura loro almeno 50.- franchi.
Non si capisce il senso di questa nuova tassa: oltre a non avere una controprestazione, crea una inutile burocrazia e non permetterà al Cantone di risanare le proprie finanze. Ma per le nostre piccole associazioni locali per le quali ogni franco conta e che sono rette da un volontariato che andrebbe premiato, è una uscita del tutto incomprensibile, penalizzante e demotivante.
Forse a Berna dovrebbero anche rivedere integralmente la quasi centenaria Legge sull’alcool (1932!) se si vuole sostenere la cultura della grappa nostrana, a meno che non si voglia indurre il popolo a bere i più economici e internazionali Brandy, Cognac e Whisky.
Paolo Dova, candidato al Consiglio nazionale per Movimento per le Valli del Ticino