Daniele Caverzasio, candidato al Consiglio Nazionale per la Lega dei Ticinesi
La Svizzera è chiamata a difendere il suo status di paese neutrale e indipendente, mantenendo la sua sovranità e le proprie leggi interne, senza subire l'influenza dell'Unione Europea. In un'epoca caratterizzata da delicati equilibri geopolitici in continua ridefinizione e da una situazione economica complessa, i rapporti con il resto dell'Europa e con organizzazioni sovranazionali come la NATO richiedono una grande attenzione, perché è utile ribadire come la vera indipendenza consista nel seguire la propria strada senza lasciare che nessuno detti il percorso.
Le scelte compiute nei prossimi anni delineeranno il futuro della Confederazione. Le elezioni federali del 22 ottobre rappresentano un momento cruciale in cui il popolo svizzero avrà l'opportunità di esprimere la propria volontà riguardo alla Svizzera di domani. Votare per un partito che ha un’ottica di sinistra significherebbe aprire le porte all'UE e alla NATO, rinunciando a una lunga serie di valori tradizionali che hanno contribuito a rendere grande il nostro paese. Al contrario, optare per un movimento di orientamento più conservatore, come la Lega dei Ticinesi, significa continuare a sostenere una Svizzera neutrale, in grado di rimanere imparziale nei conflitti e di decidere autonomamente la propria posizione, senza farsi condizionare dalle pressioni esterne.
La Svizzera deve preservare la sua autonomia decisionale, il rispetto delle proprie regole e la democrazia diretta. L'adesione all'UE, sia diretta che attraverso accordi svantaggiosi, comporterebbe l'assimilazione delle leggi altrui, minando la nostra indipendenza. Pertanto, è essenziale eleggere rappresentanti di destra che possano difendere i valori tradizionali e orientare il futuro verso di essi.
È di fondamentale importanza considerare il ruolo peculiare del Ticino all'interno della Confederazione. Il nostro Cantone confina con l'Italia, il paese forse tra i più “complicati e fragili” tra quelli confinanti. La presenza dei frontalieri ha un impatto sui salari, spingendoli al ribasso. Pertanto, è necessario adottare una politica che tuteli i lavoratori indigeni e dia voce al Ticino su questioni cruciali come l'immigrazione. Non possiamo negare l'emergenza, nonostante le affermazioni pacate di alcuni. Dobbiamo far sentire la nostra voce con autorevolezza e calma. Per tutti questi motivi, è imperativo che la Lega dei Ticinesi rafforzi la sua presenza al Consiglio Nazionale, in modo da rappresentare appieno gli interessi del Cantone.
In conclusione, la Svizzera deve perseguire un futuro di neutralità e indipendenza, salvaguardando i valori tradizionali che l'hanno resa grande. Come cittadini, abbiamo il potere di plasmare il destino del nostro paese attraverso le nostre scelte alle urne. Ricordiamoci sempre che la vera indipendenza si trova nel seguire il nostro percorso, senza permettere a nessuno di dettarlo.