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SVIZZERA / GERMANIACrede di essere stata violentata: «Ma era uno scherzo»

15.03.16 - 17:16
Un’adolescente svizzera ha contattato la polizia tedesca durante un viaggio di studio poiché pensava di essere stata abusata da un compagno
Archivio Tipress
Crede di essere stata violentata: «Ma era uno scherzo»
Un’adolescente svizzera ha contattato la polizia tedesca durante un viaggio di studio poiché pensava di essere stata abusata da un compagno

WEIMAR - Un gruppo di studenti della Svizzera orientale è andato a Weimar, in Germania, per un viaggio di studio di una settimana. Una sera, i giovani hanno festeggiato bevendo alcol e consumando droga. Troppo per una ragazza di 16 anni, che il giorno seguente, al risveglio, non ricordava nulla.

Pillola del giorno dopo - «Si è svegliata accanto a un ragazzo che le ha detto di aver fatto sesso con lei e di averla messa incinta», ha raccontato uno degli studenti presenti al viaggio di studio a "20 Minuten". Secondo il testimone, il ragazzo 18enne ha fatto prendere una pillola del giorno alla 16enne.

Disperazione - La ragazza, disperata, ha confidato l’accaduto ad un’insegnante. Allieva e docente sono subito andate in un ospedale della regione, dove i medici gli hanno consigliato di rivolgersi alla polizia. «Ci siamo andate la mattina seguente».

Uno scherzo di cattivo gusto - La polizia, tramite la portavoce locale Steffi Kopp, conferma la vicenda. «Abbiamo aperto un’indagine. Pensavamo fosse stata violentata». Ma una volta lanciata l’indagine, la vicenda ha preso una svolta inaspettata. Il ragazzo di 18 anni si è presentato alla polizia in compagnia di un altro studente. «Ha confessato di essersi inventato tutto. Era solo uno scherzo» - stigmatizza la portavoce. Nulla era come sembrava. «Anche la pillola del giorno dopo in realtà era soltanto un antidolorifico».

Mobbing - La polizia tedesca ritiene che lo studente 18enne avesse una cotta segreta per la vittima, ma che essa non avesse nessun interesse per il giovane. «Si è trattato di un gravissimo caso di mobbing».

«No comment» - Da parte sua, la scuola della Svizzera orientale, contattata da 20 Minuten, non ha voluto commentare la vicenda «per proteggere la ragazza». La direzione dell’istituto si è limitata a dire di «essere a conoscenza del caso».

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