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ZURIGOL'appartamento diventa un bordello, già successo 19 volte

29.12.17 - 19:41
Il cittadino tedesco responsabile della vicenda aveva già colpito altri inquilini. Per alcuni non agirebbe da solo
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L'appartamento diventa un bordello, già successo 19 volte
Il cittadino tedesco responsabile della vicenda aveva già colpito altri inquilini. Per alcuni non agirebbe da solo

ZURIGO - La 30enne di Zurigo che, rientrando da una lunga vacanza alle Hawaii, ha ritrovato il suo appartamento trasformato in un postribolo non è stata la prima vittima di questo peculiare “raggiro”, messo in atto da un cittadino tedesco. Come rivelato oggi dal Blick, l’uomo aveva già agito in questo modo almeno altre 19 volte, 17 delle quali nella sola cittadina di Kloten e tutte le nel corso dell’ultimo anno.

Una situazione nota alle forze dell’ordine. Il tedesco, tale Heiko S., è infatti già stato denunciato più volte, ma è sempre riuscito in qualche modo ad evitare conseguenze per poi riprendere la propria attività in una nuova location. È abile in quello che fa ed è difficile smascherarlo in anticipo, hanno spiegato due inquilini che in passato avevano messo a disposizione il proprio appartamento ammobiliato, convinti che l’uomo - che si spaccia per un ingegnere - non agisca da solo ma abbia alle spalle un’organizzazione.

Uno degli appartamenti di Kloten, racconta il quotidiano svizzero-tedesco, è stato affittato ad una donna di nome Sabrina che “lavora” con Heiko S.. «Aveva tutti i documenti in regola ed una risposta precisa a tutte le mie domande», ha spiegato l’inquilina, che ben presto si è resa conto di come nell’alloggio lavorassero più ragazze. E tutte particolarmente sfrontate: «Quando ho tentato di cacciarle, hanno tirato fuori il codice delle obbligazioni minacciando di chiamare la polizia».

L’affittuaria non ha dubbi, quelle ragazze «sanno bene che il diritto di locazione svizzero è molto permissivo e tentano di sfruttare ognuna delle sue lacune». Un altro inquilino, per interrompere le attività in corso nel suo appartamento, ha invece raccontato di essere stato costretto a cambiare le serrature.

Dal canto suo, il cittadino tedesco - contattato dal Blick - ha spiegato di non vedere alcun problema nella condivisione di un appartamento tra più ragazze e di non essere una sorta di magnaccia. «Mi occupo solamente della loro pubblicità», ha precisato, ammettendo chiaramente che le giovani lavorano nell’industria del sesso «in qualità di escort» e di conseguenza non sono solite «ricevere a domicilio». Le visite in questione sarebbero quindi semplici «eccezioni», ha concluso il tedesco, non risparmiando una critica a quanto siano «complicate le leggi sulla prostituzione in Svizzera».

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