Tra gli assistenti e i collaboratori scientifici il 58% non ha il passaporto svizzero. Tra i professori il 26%
NEUCHÂTEL - La pressione per una migliore formazione ha avuto come conseguenza un aumento di oltre un terzo del personale nelle università e politecnici, che sempre più - in particolare in Ticino - viene reclutato all'estero. È quanto risulta dai dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST).
Alla fine del 2015 in Svizzera le scuole universitarie e i Politecnici federali di Zurigo e Losanna davano lavoro a 60'900 persone, circa 16'600 in più (+37%) rispetto al 2005. Nello stesso arco di tempo il numero degli studenti è cresciuto del 30% a quasi 146'000.
Dal 2005 è in particolare aumentato il personale universitario straniero: tra 2014 e 2015 la progressione è stata di circa l'80% (+circa 12'000) a 26'800. La quota straniera è cresciuta di 10 punti percentuali al 44%. A seconda dell'alta scuola questa varia tra il 27% (università di Lucerna) e il 66% (Università della Svizzera italiana).
Tra gli assistenti e i collaboratori scientifici di entrambi i sessi il 58% non ha il passaporto svizzero; tra i professori - sempre di entrambi i sessi - la quota è di circa la metà.
Approssimativamente un terzo del personale straniero proviene dalla Germania, il 12% dalla Francia e l'11% dall'Italia.
Nota: rettifica bsi122. La notizia concerne università e politecnici e non le scuole universitarie professionali. Corretti lead e secondo paragrafo. Corretto anche l'incremento del personale universitario straniero (+12'000 e non +15'000). Varie modifiche nel resto del testo.